Dopo il premio “Pietro Borgognoni” di Pistoia e il premio “La casa rossa” di Cesena”, il poeta catanzarese Vincenzo Ursini si è aggiudicato un altro prestigioso riconoscimento letterario.
Con la lirica “Andate! (Ai miei amici emigranti)”, il poeta catanzarese si è aggiudicato, infatti, il premio “Ricordando Alessandro”, inserito nell’ambito della VII edizione con concorso nazionale “Umile Francesco Peluso” organizzato dall’Associazione culturale “Le Muse Arte” presieduta da Myriam Peluso, la cui premiazione si è tenuta sabato sera a Cosenza, all’interno della nota galleria d’arte.
«È stata una cerimonia – ha commentato Ursini – di altissimo livello culturale che ha riscontrato la presenza di numerosi studiosi e docenti cosentini; una bella iniziative che fa onore a tutto il Comitato organizzatore per aver saputo coniugare, in modo impeccabile, la cultura del territorio e l’impegno sociale di Umile Francesco Peluso, prima, per vari anni, sindaco di Luzzi e consigliere provinciale di Cosenza, poi Senatore della Repubblica nella VI e VII legislatura, eletto con il Partito Comunista».
La giuria del premio, presieduta dal senatore Massimo Veltri e dalla professoressa Ada Tucci, entrambi per la sezione in lingua, e dal poeta Ciccio De Rose, per quella dialettale, era composta dall’onorevole Armando Algieri e da Maria Lucente, psicologa, Maria Rosa Vuono, giornalista, Marilena Cerzoso, direttore del Museo dei Bretti e degli Enotri, Giuseppe R. Succurro, presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, Maria Virginia Basile, docente, Franco Mollo, giornalista, e Myriam Peluso.
Nella poesia di Vincenzo Ursini l’anafora invocativa, “Andate”, segna il passo, dà vigore al ritmo, introduce l’io parlante rivolto verso il tu/voi, creando un monologo drammatico; sullo sfondo la terra amata, la Calabria, l’esistenza di chi resta e di chi va via.
«Un senso di precarietà, del distacco, del pericolo, della nostalgia, unito a un sentimento di affidamento – ha scritto Maria Virginia Basile, componente di giuria – pervade la lirica, che sembra essere un canto all’eterno, nella dimensione di finitezza e del limite, e risuonare come le note di un mesto violino in una terra distopica, in quello spazio della realtà che diviene logos del cuore, delle proprie radici, dell’essenza, ma anche dell’assenza e della nostalgia. Le immagini poetiche sono dense, fortemente evocative, significativamente tentano di elaborare il “lutto del distacco” che osa colorarsi, se pur timidamente, di speranza: l’angelo annuncia un mistero che aleggia, così come “un cielo che sa di pane / e di vino…./ e di Dio”. Un angelo che osserva la scena del mondo, di quella terra, contenuta in un cielo benedetto. Lirica sentita, profonda, che tocca le corde interiori di un’esistenza vissuta, spesa e riconsegnata, nell’anelito verso lo sconosciuto ma anche percepito, l’insondabile e il misterioso, verso un approdo che, fine ultimo del tempo che si conclude, possa essere racchiuso in una benedizione».
«Andate! – ha concluso Maria Virginia Basile – è stata premiata dalla giuria, tra le tante ricevute, come la più rappresentativa della vita di Alessandro Peluso, uomo di raffinato sentire, di grande cultura, orientato da un profondo senso di giustizia sociale, sempre a fianco del bisognoso e dell’umile, con determinazione».
Per la sezione in lingua il premio “Umile Francesco Caruso”, è stato assegnato, nell’ordine a Pasquale Addisi, Annalina Paradiso e Francesca Ferrari, mentre per il dialetto è stata premiata Marialuigia Campolongo.
“Questo concorso – ha commentato Vincenzo Ursini a fine premiazione – merita grande attenzione da parte delle istituzioni per la serietà dell’associazione “Le Muse Arte” che lo promuove, coinvolgendo giurati di altissimo spessore ma soprattutto per le finalità socio-culturali che si propone. Ricordare Umile Francesco Peluso, poeta, letterato e politico di lungo corso, sempre al servizio dei cittadini e delle istituzioni, è un bel segno di gratitudine per quanto egli ha saputo realizzare nel corso della sua intensa vita amministrativa e professionale”.

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