Primo premio assoluto a livello nazionale per il poeta catanzarese Vincenzo Ursini. Con la lirica “Il cuore e le pietre” ha vinto il premio “La Casa rossa”, di Cesena, giunto alla IV edizione e promosso dall’associazione Jazz Life. La consegna del riconoscimento, uno dei più qualificati premi letterari riservati alla poesia inedita italiana, è avvenuta nella splendida cornice della Rocca Malatestiana, davanti a un folto pubblico. Assente per motivi di salute, Ursini ha delegato a rappresentarlo il presidente dell’Auser provinciale di Cesena (associazione onlus di volontariato), Luciano Bigi. All’’edizione di quest’anno hanno partecipato oltre 200 poeti con centinaia di opere di altissima qualità inviate da ogni parte d’Italia, isole comprese. Più che impegnativo il lavoro della giuria composta da Gilberto Vergoni, Manuela Gori, Loris Pasini, Maria Laura Valente, Elide Giordani con il coordinamento di Nicoletta Dall’Ara, presidente del consiglio comunale e organizzatrice del concorso, da sempre sensibile e appassionata sostenitrice di talenti poetici. Il premio è stato patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna e dal Comune di Cesena. Le liriche premiate sono state lette da Loris Carducci, con sottofondi musicali a cura di Alessandro Blini. “Il cuore e le pietre” è una bella dedica al proprio padre, vissuto sullo sfondo del fascismo. Sullo scenario, la bellezza e la disperazione della gioventù, il buio della notte che assillano il figlio, il quale osserva attorno a sé la miseria interiore e lo sconforto dei giovani d’oggi. Come in una rivelazione, all’improvviso, il poeta ha un attimo di sollievo e può finalmente lasciarsi alle proprie spalle la rabbia per la scomparsa prematura del genitore. Il linguaggio è ricercato e fortemente allusivo con un finale di grande pathos emotivo. Nato a Petrizzi nel 1954, Vincenzo Ursini scrive dalla fine degli anni ’60. Editore, è ora presidente dall’Accademia dei Bronzi, associazione culturale internazionale da lui fondata. Tra le sue pubblicazioni segnaliamo: “Senza frontiere” (Perri, 1973), “La terra dei padri” (Gabrieli, 1974), “L’esule” (Gabrieli, 1976), “Storie di periferia” (Gabrieli, 1977) col quale ha vinto il premio “Pier Paolo Pasolini”. È stato insignito del Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e ha vinto decine di concorsi letterari tra i quali i premi: “San Nicola Arcella”, 1982 (medaglia di argento del Presidente della Repubblica; “Nepetia”, Amantea 1983; “Regium Julii”, sezione poesia su Reggio Calabria, 1983 (Medaglia d’oro del Presidente del Consiglio dei Ministri), “Unione culturale calabrese”, Catanzaro, 1974, “Franco Loria”, Crotone 2017. Ha promosso e presieduto centinaia di iniziative artistico-letterarie tra le quali il premio “Città di Valletta” (realizzato per dieci anni consecutivi a Malta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica che ha consegnato personalmente i riconoscimenti ai vincitori) e il premio “Alda Merini” del quale, quest’anno, si è celebrata la decima edizione. Dopo una lunga pausa dettata dai numerosi impegni di lavoro, nei mesi scorsi ha ripreso a scrivere poesie e canzoni molte delle quali sono state musicate, di recente, da Luigi Cimino. Di prossima pubblicazione il suo volume “Eravamo comunisti” (poesie scelte e canzoni).

Carmela Commodaro

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