SQUILLACE – Giornata dell’auto d’epoca al castello di Squillace. Una manifestazione splendida e partecipata organizzata dall’Automobile Club di Catanzaro, con il Comune di Squillace e di Amaroni, la delegazione Aci Girifalco, Acistorico Catanzaro, il club A.C.S. Chiaravalle. Ben 28 bellissime auto d’epoca hanno preso parte al raduno che ha avuto inizio nell’area Teti di Catanzaro Lido. Il gruppo ha poi raggiunto San Floro, Borgia, Girifalco, con sosta alla delegazione Aci, e quindi Amaroni, dove un sostanzioso aperitivo è stato offerto dall’amministrazione comunale. Quindi, tutti a Squillace, destinazione castello normanno: nella piazza adiacente sono state esposte tutte le auto d’epoca partecipanti al raduno, mentre i rispettivi proprietari, gli organizzatori e i partecipanti al seguito si sono soffermati al “Castellano” per un lauto pranzo a base di prodotti tipici. «Organizziamo spesso raduni di auto d’epoca – ci ha riferito il presidente dell’Automobile Club di Catanzaro, Eugenio Ripepe – ma abbiniamo le nostre manifestazioni alla valorizzazione del turismo e alle tradizioni locali. Usi e costumi, anche enogastronomici, che vanno sempre tenuti presenti. Un turismo automobilistico alla riscoperta dei luoghi d’attrazione, come Squillace e il circondario. Uno scopo ben preciso è anche quello di mostrare alla gente come viene tenuta un’auto d’epoca». Da segnalare anche la collaborazione della Confartigianato, grazie alla quale e ai suoi associati sono stati esposti, accanto alle auto d’epoca, i vari prodotti artigianali, dagli strumenti musicali, ai vancali, all’artigianato liutaio. Senza dimenticare la musica e le danze, grazie alla partecipazione dei “Lycosa Tarentula” di Tiriolo. Un importante apporto alla manifestazione è stato dato dalla famiglia Catroppa (Totò, Maresa e Giuseppe), che ha saputo organizzare alla grande i dettagli, soprattutto quelli gastronomici. Insomma, una giornata all’insegna della socialità e della tradizione che l’Automobile Club di Catanzaro ha voluto incorniciare nella fantastica piazza del castello squillacese.
Carmela Commodaro

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