Ai presbiteri e fedeli dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace  Carissimi presbiteri, carissimi fedeli, «fratelli miei carissimi, rimaniamo saldi nel Signore!» (Fil 4,1)
1. Pasqua 2020 in situazione di emergenza. Ci apprestiamo a vivere la Pasqua del Signore in questa grave situazione di emergenza sanitaria, condizione davvero inedita per il popolo di Dio, tanto per i pastori quanto per i fedeli, che ci costringe alla “distanziazione sociale”. Vi scrivo per fornirVi delle indicazioni operative comuni sulle celebrazioni della Settimana Santa, innanzitutto per ribadire come la scelta obbligata di sospendere le liturgie eucaristiche ed i riti con il concorso di popolo sia per noi un doloroso sacrificio, accettato per senso di responsabilità. Ma deve essere chiaro, anche per il messaggio ai fedeli, che rinunciare alle Messe con il popolo significa accogliere un vero e proprio martirio “a secco”, perché per i cattolici, nutrirsi del pane eucaristico è essenziale almeno o anche più del nutrirci del pane di grano. Su questo non possiamo transigere e i nostri fedeli lo devono capire: sine dominico non possumus vivere, come dicevano i martiri di Abitene.
2. Etica della responsabilità e della fiducia. Vi invito, tuttavia, a tenere presente ed a spiegare ai fedeli l’etica della responsabilità circa le disposizioni della sospensione delle messe e, adesso, dei riti della Settimana Santa: chi è responsabile, cioè chi deve dare risposte agli appelli della storia, ha a cuore la salute altrui (fisica, mentale e spirituale), come vuole la Costituzione, ma soprattutto come ci chiede il comandamento dell’amore. Mi piace ricordare, in proposito, questo pensiero dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry: “Essere uomo è essere responsabile”. C’è una grande verità in questa affermazione: la chiamata alla vita, che è il più grande dono di Dio, è soprattutto una chiamata alla responsabilità nei confronti degli altri fratelli e della casa comune: se la libertà è il territorio in cui ci si muove, la responsabilità è il tracciato delle strade che si percorrono. In tal modo stiamo anche dimostrando come nelle nostre Chiese sia la vita a dover essere innanzitutto celebrata: una vita che va tutelata dal suo nascere al suo tramonto naturale e che va protetta, pure dal coronavirus. L’etica della fiducia, a sua volta, ci ricorda che la salvezza, anche dal male e dai mali, ci viene soltanto da Dio e dal suo Figlio Risorto che, con la potenza dello Spirito, ci fa uscire dalle tombe e dai sepolcri della vita e dei tempi.
3. Indicazioni operative. Venendo alle indicazioni riguardanti la Settimana Santa, il decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti del 19 marzo scorso ha precisato come la data della Pasqua non possa essere spostata, in quanto è il cuore dell’anno liturgico ed ha offerto, alle Conferenze episcopali e ai Vescovi diocesani alcuni suggerimenti ed indicazioni, che sono stati aggiornati con un successivo decreto emesso il 25 marzo. Sulla scorta di tale decreto, la CEI consegna alle diocesi, sempre in data odierna, gli Orientamenti per la Settimana Santa. Si tratta di provvedimenti che vi invito a tenere ben presenti nelle liturgie della Settimana Santa, che saranno comunque celebrate senza concorso di popolo e facendo in modo da evitare sovrapposizioni con gli orari diocesani. In particolare, sia i decreti della Congregazione del Culto divino sia gli Orientamenti della Cei sottolineano l’importanza che i fedeli possano unirsi alla preghiera nelle proprie abitazioni, grazie alla trasmissione televisiva o mediante social in diretta dei momenti celebrativi. Ma per garantire la dignità della celebrazione, dagli Orientamenti apprendiamo che la Segreteria generale della Cei ha ottenuto dal Governo italiano che, nelle funzioni della Settimana Santa, possa essere assicurata la partecipazione di un diacono, di chi serve all’altare, di un lettore, di un cantore, di un organista e, eventualmente, di due operatori per la trasmissione televisiva: tutto nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno un metro e delle altre misure igienico-sanitarie e limitazioni nazionali e regionali.
4. Il senso dell’eccezione. Tale “eccezione” rappresenta per noi, fedeli cattolici, un’importante novità. Ma dobbiamo fare chiarezza su un aspetto: è la Segreteria della Cei ad informare le diocesi di questa apertura del governo italiano. Ma non c’è, ad oggi, alcun provvedimento formale di quest’ultimo in deroga alla sospensione delle pratiche religiose e di culto sul territorio italiano. Questa situazione di incertezza potrebbe portare a problemi pratici molto seri per i diaconi o per le consacrate e i consacrati o i fedeli, impegnati nei ruoli ministeriali di lettori o di coristi, che si muovono dalle rispettive abitazioni per partecipare alle celebrazioni religiose. Pensiamo soltanto all’autocertificazione: che motivi possono essere inseriti senza un formale riconoscimento di questa eccezione o di una deroga alle disposizioni governative? Per tali ragioni ho chiesto alla Conferenza Episcopale Italiana delucidazioni ed inoltre un provvedimento formale da parte del Governo che faccia chiarezza: vi terrò aggiornati.
5. Aspetti particolari. Ora espongo alcuni aspetti da tenere in considerazione da tutti i presbiteri, anche non parroci: – per la Domenica delle Palme soltanto in Cattedrale deve essere assunta la seconda forma del Messale Romano, con una processione all’interno della chiesa con ramo d’ulivo o di palma. Nelle chiese parrocchiali, invece, deve essere assunta la terza forma del Messale Romano, commemorando l’ingresso del Signore a Gerusalemme in forma semplice. Per il Giovedì Santo viene straordinariamente concesso ai presbiteri di celebrare la Messa senza concorso di popolo. Devono essere omesse la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione. Il Santissimo sarà riposto nel tabernacolo. – Per il Venerdì Santo stabilisco che si introduca nella preghiera universale una speciale intenzione per “chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. Sulla formulazione dell’intenzione nella preghiera universale, potete darmi suggerimenti. – la Veglia pasquale, deve essere celebrata esclusivamente nelle chiese cattedrali e in quelle parrocchiali. I battesimi sono rinviati: va mantenuto soltanto il rinnovo delle promesse battesimali. – Per la Messa crismale bisogna attendere l’orientamento del Consiglio Episcopale Permanente, in sintonia con quanto deciderà il Santo Padre, Primate d’Italia, per la diocesi di Roma. Su questo, quindi, le mie indicazioni verranno in seguito. I Decreti del 19 e del 25 marzo concedono inoltre al Vescovo diocesano la facoltà di spostare, a suo giudizio, le espressioni della pietà popolare (come la Naca di Catanzaro e le altre processioni) ad altra data: a titolo esemplificativo il 14 e il 15 settembre. Resta l’alternativa di annullare queste manifestazioni di pietà popolare per quest’anno. Prima di pronunciarmi su tale punto, vorrei raccogliere le vostre opinioni e i vostri pareri che vi invito di inviarmi al più presto. Nel ringraziarVi per la vicinanza pastorale che state assicurando ai fedeli, anche attraverso i social, Vi saluto nel Signore assicurandoVi la mia preghiera e la mia benedizione. Anche voi fate lo stesso per me.
  + Vincenzo Bertolone, S.d.P. 
 
*In vista della Settimana Santa, riportiamo di seguito gli appuntamenti delle celebrazioni presiedute dell’Arcivescovo Metropolita di Catanzaro-Squillace, Mons. Vincenzo Bertolone, nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro, senza concorso di popolo, per l’emergenza coronavirus. 
Le dirette saranno trasmesse sulla pagina FB del Seminario Arcivescovile di Catanzaro (https://m.facebook.com/seminariominorecatanzaro). 
 
– 5 aprile 2020, ore 11: Domenica delle Palme. Verranno benedetti i rami di ulivo dei presenti e non vi sarà altra forma di distribuzione dei rami. Nelle Chiese parrocchiali si compia la celebrazione della commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme in forma semplice (terza forma del Messale Romano). 
 
– 9 aprile 2020, ore 18: Giovedì Santo, Santa Messa nella Cena del Signore. Verrà omessa la lavanda dei piedi; al termine l’Eucaristia non sarà riposta in una cappella ornata per l’adorazione, ma sarà conservata nel tabernacolo. 
 
– 10 aprile 2020, ore 18: Venerdì Santo: celebrazione della Passione del Signore; durante la celebrazione verrà inserita un’invocazione speciale nella preghiera universale per la pandemia da coronavirus; nell’adorazione della croce, i presenti si astengano dal baciarla e manifestino la loro venerazione con altro gesto. Non potranno svolgersi le tradizionali “vie Crucis” e altre manifestazioni di venerazione della Croce. Si invitino i fedeli a pregare, seguendo la trasmissione tramite tv della “Via Crucis” del Santo Padre in piazza San Pietro. 
 
 – 11 aprile 2020, ore 22: Sabato Santo, Veglia pasquale nella notte santa. La Veglia Pasquale si celebrerà nelle chiese cattedrali e parrocchiali, o nelle chiese conventuali con il permesso del Vescovo; nella Veglia si ometterà la benedizione del fuoco, non verranno celebrati i sacramenti dell’Iniziazione cristiana e quindi non sarà benedetto il fonte; l’accensione del cero avverrà con il rito del lucernario; dopo la benedizione dell’acqua lustrale, verranno rinnovate le promesse battesimali; l’annuncio pasquale, la liturgia della Parola e la liturgia eucaristica si svolgeranno come previsto nel Messale Romano. Nelle parrocchie tutto si deve svolgere all’orario stabilito, con le solite limitazioni del momento. 
 
– 12 aprile 2020, ore 11: Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore. Nella Domenica di Pasqua la celebrazione della Santa Messa avverrà secondo quanto prescritto dalle norme liturgiche. Si invitano tutte le chiese a suonare a festa le campane alle ore 12, come segno di annuncio della vittoria di Cristo sulla morte, di speranza per chi vive in questo tempo di sofferenza e di comunione fra tutte le comunità dell’Arcidiocesi.
  
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