STALETTI’ – “Tra novene e tradizioni: la storia di un popolo che si rinnova nel tempo” è il titolo del libro scritto dall’arciprete di Stalettì, don Roberto Corapi. Il volume, che illustra il patrimonio e la ricchezza di un popolo, è stato presentato a Gioiosa Jonica, nella chiesa di S. Caterina, dove don Corapi è stato accolto dal parroco don Francesco Passarelli, che ha voluto fortemente la serata di cultura, all’ insegna della riscoperta delle tradizioni, oltre a Nicodemo Vitetta, presidente del “Club per l’Unesco” di Gioiosa Ionica. Lidia Ritorto, assessore comunale alla cultura, portando i saluti del sindaco e della comunità locale, si è detta onorata di poter ospitare don Roberto, sacerdote allegro e gioioso, perché «fa vedere il volto di Dio. Con il suo entusiasmo e la sua gioia, è per questo definito da tutti don Smile in quanto riesce a portare a tutti la gioia del Vangelo». La scrittrice e poetessa Bruna Filippone, partendo dalla struttura del libro, è riuscita a sottolineare l’importanza delle tradizioni della pietà popolare, riscoprendo quella spiritualità semplice e pura di un popolo in cammino. Poi ha definito don Roberto Corapi «il gentiluomo di Dio, suo pastore, contadino nella chiesa di Dio, uomo e dotto sacerdote, dal sapere divino». «Tra novene e tradizioni – ha affermato la Filippone – è un saggio di sublime religiosità, una religiosità calda, popolare, ricchezza e tradizione che don Roberto tiene viva nel prezioso scrigno di Stalettì. Quello di don Roberto un ministero della strada, il suo è un camminare, è un cercare, è un ascoltare la voce di quella gente che gli è stata affidata. E lui non ascolta solo le voci vicine, ma anche quelle lontane dai suoi confini. Egli ama la strategia dei piccoli passi. “Cristo regni” è il suo saluto perché don Roberto è un uomo felice di Dio. Per questo libro noi tutti gli diciamo grazie, per avere riscoperto delle tradizioni che andavano a perdersi nel tempo». Rosarina Madia, presidente Capitolo Pallade Catanzaro – Ordine della Stella d’Oriente, poi, si è soffermata sul silenzio, il silenzio che diventa preghiera a Dio, gioia serena di un popolo attaccato alla fede nelle tradizioni. L’avvocato Gianfranco Procopio ha sviluppato l’aspetto filosofico e storico del libro di don Corapi, con una risvolta pastorale, definendo don Roberto il sacerdote pastore, capace di rafforzare quel senso di religiosità popolare del proprio gregge, secondo la parola di Cristo. Dal canto suo, Nicodemo Vitetta ha ribadito come sia importante il ruolo del sacerdote, oggi più che mai, perché punto di riferimento per tante anime, presentando don Roberto Corapi come il parroco del sorriso e rilevando come la sua sia una teologia del sorriso che avvicina a Dio piccoli e grandi. Don Roberto Corapi, infine, ha sviluppato il contenuto del suo libro, ribadendo come le tradizioni siano un risveglio della fede, vero patrimonio e ricchezza di un popolo. È stato, quindi, consegnato a don Roberto un bellissimo quadro-targa, «quale sacerdote e scrittore di Dio, uomo molto vicino al popolo, che porta le anime a Dio, esempio concreto del buon pastore».

Carmela Commodaro

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