ISCA SULLO IONIO – La “Tragedia di San Marziale Martire” costituisce un patrimonio immateriale della comunità di Isca: si tratta di un dramma sacro in cinque atti con circa cinquanta personaggi, composto da un professore di Catanzaro vissuto presumibilmente nella seconda metà dell’ottocento. Sembra che il suo cognome fosse Caruso. Ogni sette anni la Tragedia viene messa in scena. Tutta Isca, il Borgo e la Marina, si mobilita per onorare il Patrono e Protettore San Marziale Martire. L’opera narra il processo e il martirio dei sette figli della nobile matrona Santa Felicita con particolare riferimento all’ultimogenito Marziale, nel contesto dell’Antica Roma sotto l’impero di Marco Aurelio. La composizione tuttavia oltre a utilizzare il caso della famiglia di Felicita come espediente per dare un quadro d’insieme dei personaggi dell’impero e della società civile e religiosa dell’Urbe, da una profondissima lezione di fede esaltando poeticamente la fermezza dei sette giovani che hanno amato Cristo fino all’effusione del Sangue. Quest’anno nella ricorrenza settennale la Tragedia di San Marziale verrà messa in scena sabato 3 agosto in piazza Giovanni Paolo II alle ore 21 a Isca Sullo Ionio, con importanti innovazioni nella regia e nella scenografia. I registi Rodolfo Corigliano e Rosario Mirijello hanno svolto in questi mesi un lavoro egregio volto a rendere la recitazione sempre più coinvolgente, le musiche sono state composte dal maestro Gianni Tirelli mentre le scene sono state attentamente studiate e realizzate da Alessia Minniti della scuola di Scenografia dell’Accademia di belle arti di Catanzaro.

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