Anche le associazioni di volontariato sono chiamate a correre ai ripari con l’entrata in vigore del nuovo regolamento sulla privacy che, a partire dal 25 maggio, andrà a sostituire il vecchio codice. Le disposizioni dettate dall’Europa in materia di trattamento dei dati personali introducono, infatti, delle novità che è bene conoscere per evitare di incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie. Alle mille domande e perplessità che la nuova complessa normativa provoca in chi, ogni giorno, si ritrova a raccogliere dati sui propri assistiti, sono stati chiamati a rispondere l’ingegnere Salvatore Rotundo e l’avvocato Giuseppe Costabile, interpellati dal Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, in un apposito incontro formativo tenutosi lunedì scorso in una struttura alberghiera, per fornire i primi ragguagli sugli accorgimenti da prendere nell’immediato. Ed è così che, ciascuno per la propria parte, i due professionisti hanno messo in rilievo l’importanza di chiedere, in maniera esplicita, il consenso alla persona che usufruisce dei servizi dell’associazione, e di saper custodire, in piena riservatezza, i dati in possesso per un periodo transitorio. Particolare attenzione è stata riservata alla figura del titolare del trattamento dei dati, che ne determina i mezzi e le finalità, e del responsabile del trattamento, incaricato dal titolare a disporre dei dati. Chiariti, inoltre, i principi ai quali attenersi: liceità, correttezza, trasparenza, esattezza, integrità e riservatezza, ai quali si aggiungono quello della minimizzazione dei dati (meno dati si inseriscono per l’individuazione delle persone e meglio è) e della conservazione limitata nel tempo.

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