Metti una sera a cena… l’ex sindaco di Soverato, Raffaele Mancini, alcuni amministratori comunali delle Preserre e una serie di amici che, lentamente e inevitabilmente, lasciano cadere il discorso sulle prossime elezioni politiche di primavera. Si ragiona un po’ di tutto (il Rosatellum, la composizione dei collegi) ed emerge con chiarezza l’ennesima occasione perduta per l’area jonica della provincia di Catanzaro. Ancora una volta non sembrano, infatti, spiccare potenziali candidature “forti” capaci di portare la voce di questa porzione di territorio in Parlamento. Per la Camera uninominale – discutono i presenti – la sfida che si profila è tra due vibonesi: il piddino Censore contro il forzista Mangialavori. Al Senato, manco a parlarne, con un collegio ancora più grande che coinvolge città come Catanzaro e Lamezia Terme, capaci di fagocitare ogni scelta. E allora – prosegue il ragionamento – perché non costruire una alternativa, puntando proprio su Mancini, oggi medico-dirigente affermato dell’Asp di Catanzaro e, dal 2000, sindaco per dieci anni della “Perla dello Jonio” dove ha sicuramente lasciato un buon ricordo non solo per le tante opere realizzate (teatro, acquario, lungomare) ma anche e soprattutto per il ruolo baricentrico e l’anima comprensoriale che aveva assegnato alla sua città, difendendola in tutte le sedi? Raffaele Mancini dribbla con diplomazia l’offerta, mentre gli amici, invece, si entusiasmano e spunta pure l’idea di una raccolta firme per sostenerne la candidatura in Parlamento. Il partito? Sì vedrà, quello non è un problema. Di certo, la collocazione potrebbe essere centrista o giù di lì (i “Conservatori e riformisti” di Fitto, ad esempio). Tra una battuta e l’altra, la proposta prende corpo e la serata si chiude nell’attesa di una risposta che potrebbe arrivare già nelle prossime ore. Comunque vada, resta il tema di fondo: l’area del Soveratese non vuole perdere il prossimo treno elettorale.
[Nella foto: Raffaele Mancini con il sindaco di Centrache, Fernando Sinopoli

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