STALETTÌ – La comunità di Stalettì ha salutato il suo storico parroco, don Roberto Corapi, che dopo 17 anni lascia la parrocchia per spostarsi nella vicina Amaroni. Una partenza inaspettata che, secondo gli stalettesi, ha scombussolato equilibri consolidati negli anni nel corso dei quali si sono creati legami forti, sintonie, forme di collaborazione e di confronto ed esperienze condivise che hanno umanizzato e arricchito l’esperienza della fede vissuta dalla comunità religiosa. Don Roberto, senza dubbio, con lo stile che lo contraddistingue ha portato a Stalettì una ventata di colore, di vivacità, di coraggiosa intraprendenza, accompagnando la crescita e la maturazione di identità cristiane, portando la parola di Dio anche in luoghi e contesti inusuali parlando sempre il linguaggio universale dell’amore. Ha avuto il pregio con le sue omelie di stimolare le coscienze puntando l’indice contro i pregiudizi e i mali del nostro tempo, orientando i percorsi umani verso Dio, unico baluardo di salvezza. Per gli stalettesi non è stato facile accettare questo distacco proprio in virtù di un forte legame instaurato con il suo pastore che ha risposto alla chiamata a lasciare, seguendo la vocazione all’itineranza per passare, come Gesù, di luogo in luogo ad annunciare il Vangelo. In una piazza gremita di fedeli accorsi per manifestare la stima e l’affetto al proprio parroco, nel rispetto delle regole di distanziamento, si è celebrata la cerimonia di commiato di don Roberto Corapi che per l’occasione è stato accompagnato da monsignor Raffaele Facciolo, vicario generale emerito, da don Gregorio Rattà, parroco di Centrache, e da don Paolo Calzona, rappresentante dell’Opus Dei. Al Termine si sono avvicendati i rappresentanti dell’associazionismo cattolico e laico del paese che hanno inteso manifestare la loro gratitudine a don Roberto con cui negli anni si sono intrecciati rapporti di proficua collaborazione che hanno contribuito alla crescita umana, cristiana e sociale dell’intera comunità locale. Il sindaco di Stalettì Alfonso Mercurio, legato a don Roberto da sentimenti di grande affetto e grande amicizia che prescindono dai ruoli di ognuno, in maniera appassionata ha ringraziato pubblicamente don Corapi per l’eccellente lavoro svolto nel corso del suo ministero sacerdotale a Stalettì, dove, raccogliendo l’eredità pesante di don Eugenio Marcella, ha saputo seminare e far crescere il germe della speranza esercitando il suo ruolo con grande passione e conseguendo grandi risultati che hanno segnato la storia della cittadina. Con voce rotta dalla commozione don Roberto ha ringraziato tutti. «Vi ho amato – ha affermato – e vi amerò per sempre». Si chiude cosi una parentesi lunga diciassette anni in cui don Roberto ha avuto il privilegio di farsi apprezzare per le sue doti di evangelizzatore instancabile ed ha saputo far riscoprire la bellezza dell’essere “affamati di Dio”. Adesso, sia pure in sofferenza, lascia per far posto ad un suo confratello, don Rosario Greto, che si insedierà ufficialmente domani.

Carmela Commodaro

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