Riparte il fondo di garanzia per le imprese della provincia di Catanzaro nato già nel 2014 per volere della Camera di Commercio del capoluogo di regione. Grazie ad una rinnovata convenzione tra la Banca di Credito Cooperativo di Montepaone e la Cooperativa Confidi Solidarietà, su impulso dell’Ente camerale, 70mila euro del fondo di garanzia tornano a disposizione delle imprese che grazie all’effetto moltiplicatore della garanzia consortile diventano 350mila. Il rinnovo della convenzione è stato siglato, nel pomeriggio di oggi, nella Sala Giunta della CCIAA di Catanzaro da Giovanni Caridi, presidente del Cda della Bcc di Montepaone, e da Giovanni Bevacqua, presidente della cooperativa, alla presenza di Daniele Rossi, presidente dell’Ente camerale, e del segretario generale Maurizio Ferrara.
«Già dal giorno in cui si è insediata la nuova giunta – ha detto Rossi – abbiamo inteso porre grande attenzione al tema del sostegno nell’accesso al credito. La Camera di Commercio aveva dato vita, con un grande sforzo proprio, ad un progetto importante e concreto che però, per alcuni rallentamenti nella rendicontazione da parte di alcuni partner, aveva rallentato il suo corso. Sono felice che il Confidi Solidarietà abbia trovato nella Bcc di Montepaone un interlocutore disposto a ridare slancio al programma, così da rimettere in circolo risorse significative per tutto il territorio. In più, proprio per le caratteristiche del confidi che è protagonista dell’iniziativa, la misura sono sicuro riguarderà un grande numero di artigiani e piccole imprese, i soggetti che più spesso hanno lamentato difficoltà di accesso al credito».
Il ruolo della Bcc, nella valutazione della “bancabilità” dei soggetti, è centrale nel progetto e proprio nella natura della banca cooperativa trova nuova linfa: «Ferma restando la sostenibilità dei progetti da finanziare – ha spiegato Caridi -, la Bcc è un modello bancario che deve reinvestire sul territorio ciò che sul territorio raccoglie. Per noi, pertanto, sottoscrivere questo accordo è in piena sinergia con la nostra missione aziendale, anzi ci dà maggiore forza nel perseguire il nostro fine».
Soddisfatto anche Bevacqua: «È certo anacronistico pensare di poter tornare alla banca di una volta, quella che conosceva i suoi clienti e valutava il merito creditizio sulla persona, ma lo strumento a cui diamo nuova vita oggi è ciò che ci consente di poter riavvicinare chi ha bisogno di accedere al credito con un istituto bancario che può valutarlo non solamente sulla base di un freddo parametro numerico venuto fuori da un calcolo operato dal computer».

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