Riceviamo e Pubblichiamo la nota del Gruppo Civico Raggio di Sole  del comune di Sant’Andrea.

In un documento del 27 dicembre u.s. abbiamo sonoramente stigmatizzato l’arroganza del Sindaco che ha convocato il Consiglio Comunale a ridosso di numerosi giorni festivi che di fatto non hanno consentito ai Consiglieri di minoranza di documentarsi sui punti all’ordine del giorno. Per tale ragione il Gruppo consiliare “Raggio di Sole” ha disertato la seduta di Consiglio del 28 dicembre. Nello stesso documento ci eravamo impegnati con i cittadini ad occuparci degli argomenti all’ordine del giorno in separata sede e lo facciamo adesso puntualmente.
Com’è consuetudine ormai consolidata, nella seduta del 28 dicembre 2018, il Consiglio Comunale di Sant’Andrea non smentisce il proprio modus operandi, approvando l’ennesima variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Eppure questo è avvenuto per motivazioni conosciute già alla data di approvazione dell’“assestamento generale del bilancio”, nel quale potevano essere contenute. Non vorremmo ripeterci perché mortifica noi stessi e soprattutto la maggioranza consiliare che, approvando simili atti, dimostra di possedere non poca leggerezza unita a totale incompetenza, tecnico-giuridica e politico-amministrativa. Manca, purtroppo, il collegamento tra i centri di costo e l’ufficio finanziario e soprattutto una vera e propria, nonché seria, programmazione. Si amministra navigando a vista, giorno dopo giorno, senza riuscire a governare la cosa pubblica e, soprattutto, i bisogni dei cittadini amministrati, che aspettano invano provvedimenti seri che non arrivano, né arriveranno nel futuro più o meno prossimo. È inutile aspettare: campa cavallo, che l’erba cresce..! Costoro sembrano sordi a qualsiasi sollecitazione da chiunque avanzata. Non parlano, non vedono, non sentono, come le famose tre scimmiette..! Si accontentano della più mortificante scena muta al cospetto non solo della minoranza, che sempre più frequentemente li mette all’angolo e in soggezione, come pugili suonati, ma degli stessi cittadini che li hanno eletti e verso i quali, evidentemente, non nutrono alcuna considerazione. Sembrano appagati dal fatto di esserci, di sedere su quella sedia o poltrona, di occupare lo scranno di uno scampolo di potere. Un’amministrazione che in tre anni e mezzo non ha saputo né voluto rendere conto ai cittadini del suo operato e né fare un confronto fra ciò che ha promesso in campagna elettorale e ciò che ha realizzato.
Ma veniamo ai punti significativi all’ordine del giorno trattati nel Consiglio comunale di fine d’anno senza, ovviamente, i tradizionali fuochi di artificio..!
Punto 2. – Deliberazione consiliare n. 84 del 28 dicembre 2018: variazione d’urgenza al bilancio di previsione finanziario 2018-2020. Art. 175, comma quarto, decreto legislativo 267/2000.
La variazione è di € 11.900, determinata da storno di fondi (maggiori uscite e minori uscite di uguale importo) necessaria per realizzare interventi programmati e per far fronte a sopravvenute esigenze di spese.
Maggiori uscite
a) € 900: per indennità missione e di trasferta (ufficio tecnico);
b) € 5.900: per prestazioni professionali (ufficio tecnico);
c) € 1.400: per manutenzione ordinaria;
d) € 4.600: per indennità di fine mandato o per fronteggiare spese inerenti a contenziosi e spese legali, per la quale maggiore uscita è stato istituito un nuovo capitolo di spesa denominato “altri fondi n.a.c.”.
Minori uscite
a) – € 700: polizia locale;
b) – € 2.000: istruzione prescolastica;
c) – € 3.000: altri ordini di istruzione;
d) – € 1.200: servizi ausiliari all’istruzione;
e) – € 5.000: Servizio idrico Integrato.
Questo è tutto sull’argomento. Ciascuno può fare le sue considerazioni.
Passiamo all’altro argomento significativo in discussione, punto n. 3 all’OdG.
Punto 3. – Regolamento per l’individuazione delle aree per l’installazione degli impianti di telefonia mobile e tecnologie assimilabili. Approvazione piano di localizzazione e Regolamento Comunale.
Un Regolamento che lascia il tempo che trova, come ha candidamente ammesso, in altra circostanza, il professionista autore del lavoro, in quanto non può modificare o prevalere su una legge dello Stato: “ubi major, minor cessat”. Quindi un regolamento che non regola un bel nulla, anche se, pomposamente, lo hanno chiamato “Regolamento Comunale”. Esso, infatti, non obbliga nessuno alla sua applicazione ma si limita a suggerire di preferire alcune aree per la collocazione delle antenne, anziché altre, una in prossimità del Cimitero, a poca distanza dalla Torre di Antonio Greco, l’altra nelle adiacenze del sovra passo del Vallone di Bruno, a poca distanza dal quartiere Mirarchi.
A proposito di quest’ultima zona, non è dato sapere cosa ne pensano gli abitanti del quartiere che, bontà loro, hanno contribuito e non poco alla loro elezione..! Può darsi che non temono le onde elettromagnetiche o che sono disposti a tollerarle per non dispiacere o indispettire l’Amministrazione “Arcobaleno”.
Comunque sia, le scelte di quest’Amministrazione, come si è detto, li riguarda. E non solo come abitanti in zona prospiciente l’area individuata per l’installazione degli impianti, ma più in generale anche come contribuenti sui quali incide, pro quota, il costo dell’inutile regolamentazione. Costata alle casse del Comune, o meglio alle tasche dei contribuenti, la modica somma di circa 10 mila euro.! E tutto non per soddisfare un diffuso bisogno dei cittadini, quanto per far finta di risolvere la preoccupazione spropositata, sia pure in buona fede, di qualche cittadino ansioso male informato che ha costretto la Giunta “Arcobaleno” a fare non solo le capriole, ma autentiche acrobazie, per fare tutti fessi e contenti? Forse no!

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