CATANZARO –  “Il Millennio è maggiorenne”, una collettiva di dieci giovani artisti che cercano di affermarsi nel mondo dell’arte contemporanea usando linguaggi innovativi, sperimentazioni e tecniche espressioni del loro essere “millenials”, nati alla fine del Secolo breve e cresciuti nella consapevolezza di una realtà virtuale e tecnologica che ha preso piede diventando la dimensione preponderante.
Il Museo di Arte contemporanea festeggia con questa mostra il suo decimo anno di vita. Un compleanno speciale che l’Amministrazione provinciale di Catanzaro, guidata dal presidente Enzo Bruno, Ente proprietaria del Museo, e la Fondazione Guglielmo, diretta dal notaio Rocco Guglielmo, vuole valorizzare proprio per rendere omaggio ai traguardi tagliati e a quello che il Marca è diventato in questi due lustri: un punto di riferimento che ha contribuito a fare di Catanzaro una città della cultura e dell’arte contemporanea.
L’esposizione inaugurata sabato pomeriggio – che resterà al Marca dal 13 gennaio al 20 marzo 2018 – è curata da Luca Beatrice, organizzata dalla Fondazione Rocco Guglielmo e dalla Provincia di Catanzaro, realizzata in collaborazione con Fabbrica EOS di Milano, la mostra è dedicata appunto ad alcuni Millennials dell’arte italiana. Attraverso questa nuova scommessa, il Museo Marca dà nuovamente voce alla propria vocazione: sperimentare e creare nuovi approcci in spazi aperti al territorio, al pubblico che si lascia travolgere da un incessante fermento culturale tanto da trasformare lo spazio museale in un laboratorio di idee.
Il Millennio è maggiorenne è una collettiva che presenta i lavori di dieci artisti – Aurora Meccanica, Davide Bramante, Silvia Celeste Calcagno, Manuel Felisi, Beatrice Gallori, Fabio Giampietro, Dario Goldaniga, Rosfer & Shaokun, Francesco Tricarico, Paolo Troilo – che operano attraverso una pluralità di linguaggi e di tecniche espressive che vanno dalla scultura alla pittura, dalla fotografia al video, alla realtà virtuale e oltre.
“Grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Guglielmo, rafforzando le solide radici su cui il Marca si è consolidato nel tempo diventando un riferimento nel panorama nazionale, Catanzaro è diventata una piccola capitale del contemporaneo, mantenendo alto il livello dell’offerta culturale senza trascurare i talenti locali, incrementando la varietà degli eventi e attirando un pubblico sempre maggiore, e variegato – ha affermato il presidente della Provincia, Enzo Bruno -. La mostra dedicata alle voci emergenti dell’arte contemporanea conferma le potenzialità del Museo Marca che in dieci anni è cresciuto e maturato e nello stesso momento rafforza la convinzione che ci spinge ad investire con determinazione in questo settore: la cultura migliora la qualità della vita di chi la fruisce con passione e curiosità”.
“Siamo lieti di ospitare al MARCA – dichiara Rocco Guglielmo – questa rassegna che indaga il linguaggio di dieci voci emergenti dell’arte italiana contemporanea. Si tratta di un vero e proprio focus su questi 18 anni, su come sono cambiati i tempi dal 2000 ai giorni d’oggi. Un messaggio di speranza per i giovani dimostrarlo che se c’è voglia di riuscire nulla è precluso. Tra le cose che non c’erano nel 2018 e ci sono oggi c’è anche il Marca. Oltre che sei scudetti consecutivi della Juve”, scherza il notaio Guglielmo.
“Questa mostra dimostra la coerenza della programmazione del Marca nell’alternanza tra le mostre di arte storicizzata, e l’innovazione: questo dimostra la validità nazionale della programmazione del Marca – dice Domenico Piraina, direttore artistico del Palazzo Reale di Milano -. Muovendoci tra le opere d’arte di questi giovani artisti che nel 2000 avevano scelto il loro percorso leggiamo l’arte come paradigma della società”. Come afferma Luca Beatrice nel suo testo in catalogo “Per quanto riguarda l’arte, non c’erano alcuni musei di oggi firmati dalle archistar, ad esempio il Maxxi di Zaha Hadid e il Louvre Abu Dhabi di Jean Nouvel. C’erano molte più gallerie private, che facevano ricerca coraggiosa e sostenevano il mercato medio, spazzato via dalla lunga crisi economica, però i processi si possono modificare, non arrestare, si sono aperte altre realtà interessanti e indipendenti, che pur sostenendosi a fatica continuano a proporre facce nuove e spunti interessanti”.
“Forse per un giovane artista – continua Luca Beatrice – oggi è più dura rispetto a diciotto anni fa, perché i confini si sono estesi, ci si deve confrontare con tutto il mondo e non ha più senso insistere sulle realtà locali. Però è altrettanto vero che le opportunità si sono moltiplicate, i voli costano meno, le residenze sono fenomeno in costante crescita. Insomma, un diciottenne del 2018 che sia interessato ad arte e cultura, con un po’ di talento, sufficiente ambizione, cultura e curiosità, può decidere di andarsene dove vuole”. A chiudere l’inaugurazione il concerto di Francesco Tricarico, uno degli artisti che espongono e che il grande pubblico conosce già bene come musicista.

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