
Seconda tappa del viaggio tra arte, storia e paesaggio da parte degli studenti del Liceo Artistico di Squillace, che sono tornati tra le meraviglie del borgo medievale. È proseguito, infatti, il percorso di scoperta e valorizzazione del territorio squillacese per gli studenti del Liceo Artistico che afferisce all’Istituto di istruzione superiore “E. Majorana” di Girifalco. Sono stati protagonisti di una intensa visita guidata nel cuore del borgo antico. Ancora una volta, a fare da guida d’eccezione è stato Enzo Caristo, esperto, appassionato e profondo conoscitore della storia e delle tradizioni locali, che ha saputo incantare i giovani conducendoli tra le bellezze architettoniche di Squillace. Dalla maestosa basilica cattedrale alla suggestiva chiesetta gotica, passando per palazzi storici e scorci nascosti, gli studenti hanno potuto attraversare secoli di storia, accompagnati da racconti, leggende e aneddoti capaci di restituire voce e anima alle pietre del borgo. Il tutto incorniciato dagli splendidi panorami che si affacciano sul golfo di Squillace, luoghi dove la bellezza naturale si fonde armoniosamente con il patrimonio artistico e culturale. L’iniziativa si inserisce nel progetto interdisciplinare “Matematica e Arte”, curato con passione dai docenti Cinzia Vittoria e Luigi Colella, che giunge alle battute finali. Si tratta di un progetto che ha permesso agli studenti di esplorare il dialogo tra rigore scientifico e creatività visiva, coniugando studio e esperienza diretta sul campo. È comunque un’esperienza che non è destinata a concludersi qui, perché dal prossimo anno scolastico la sezione “Architettura e Ambiente” del Liceo Artistico di Squillace sarà impegnata in approfondimenti sulle emergenze architettoniche del borgo, con l’obiettivo di formare studenti consapevoli, capaci di leggere, interpretare e valorizzare il territorio in chiave sostenibile e innovativa. «Un’iniziativa – affermano i docenti Vittoria e Colella – che unisce passato e futuro, radicata nella bellezza di un luogo unico come Squillace e proiettata verso una nuova generazione di giovani custodi e interpreti del patrimonio culturale».
Carmela Commodaro