Nel territorio di Squillace, precisamente nei pressi del campo tiro a volo “Marchese N. Zizzi”, sulla strada provinciale per Stalettì, esiste un pino secolare che per la bellezza e maestosità andrebbe inserito fra gli “alberi monumentali” della Calabria. La segnalazione arriva da Salvatore Condito, giornalista, il quale, da semplice cittadino, negli anni passati ha scritto in proposito al Comune di Squillace e in questi giorni ha riformulato la segnalazione alla nuova amministrazione comunale squillacese. «Ho notato – scrive Condito – che in ogni estate a causa di piromani, l’albero rischia di essere distrutto. Volevo segnalare l’opportunità di censirlo e chiedere alla Regione Calabria che venga inserito tra gli alberi monumentali, al fine di tutelarlo e proteggerlo». Lo stesso sostiene che il pino silvestre presente in quella zona dell’entroterra squillacese potrebbe avere un’età centenaria. Occorre evidenziare che la prima forma di protezione degli alberi monumentali risale alla Legge 1497 del 1939 poi assorbita dal Decreto legislativo 42/2004, il Codice dei beni culturali e del paesaggio. Nel 1982 il Corpo Forestale dello Stato avviò il primo censimento nazionale degli alberi di notevole interesse, per individuare e catalogare le piante singole o in gruppi, che presentavano alcune caratteristiche particolari: dimensioni eccezionali rispetto alla specie, forme singolari, qualità estetiche e valore storico. La quantità di dati raccolta nel tempo è sorprendente: l’Italia ha un patrimonio di monumenti verdi forte di 22 mila “alberi di notevole interesse”. Tra questi oltre duemila sono definiti di “grande interesse” e ben 150 di “eccezionale valore storico o monumentale”. Nella Regione Calabria  sono stati censiti 35 alberi monumentali di cui otto esemplare ritenuti di eccezionale valore storico o monumentale. Con lo stesso Decreto legislativo 42/2004 lo Stato ha dato maggiore importanza e responsabilità alle Regioni anche sulla tutela degli alberi monumentali. La Calabria, in particolare, si è munita di una propria notrma, la Legge regionale 47 del 2009. Con l’entrata in vigore della Legge 10/2013, “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, è stata introdotta la definizione di “albero monumentale” e vengono dettate disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali, dei filari e delle alberate di particolare pregio paesaggistico, naturalistico, monumentale, storico e culturale. Infine, il Decreto ministeriale del 23 ottobre 2014, “Istituzione dell’elenco degli alberi monumentali d’Italia e principi e criteri direttivi per il loro censimento”, stabilisce i principi e i criteri direttivi per il censimento degli alberi monumentali. Il censimento è realizzato dai Comuni, sotto il coordinamento delle Regioni, sia mediante ricognizione territoriale con rilevazione diretta e schedatura del patrimonio vegetale sia a seguito di recepimento, verifica specialistica e conseguente schedatura delle segnalazioni provenienti da cittadini, associazioni, istituti scolastici, enti territoriali. Effettuate le attività di censimento, i Comuni trasmettono alla Regione di appartenenza i risultati dello stesso. E le Regioni, sulla base delle proposte provenienti dai Comuni, provvedono a redigere gli elenchi regionali, previa verifica del rispetto dei criteri per l’attribuzione del carattere di monumentalità degli esemplari censiti. Tali elenchi, una volta approvati con delibera regionale, vengono inviati dalla singola Regione al Mipaaf  che provvede alla redazione e alla gestione di un elenco nazionale degli alberi monumentali, da tenersi costantemente aggiornato. Si spera che anche l’antico pino silvestre di Squillace venga studiato e censito ai fini dell’inserimento tra gli alberi monumentali italiani.
Carmela Commodaro

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