«Un bel periodo quello dagli anni ’70 in avanti quando la fiducia degli amici e colleghi di Calabria – scrive il prof. Giuseppe Caminiti – mi portò alla Presidenza Regionale dell’AAROI (Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani) tenuta ininterrottamente, grazie a loro, fino al 2001, allorché per la fiducia accordatami dagli elettori del collegio XVI – “Villa San Giovanni – Reggio Calabria” venni eletto deputato alla Camera dei Deputati».
«Proprio in quegli anni – continua Caminiti – prese corpo l’idea di organizzare il 1° Simposio Meridionale di Anestesia e Rianimazione, idea approvata all’unanimità dal Consiglio regionale AAROI. Ora Mauro Rechichi, caro amico di vecchia data, oltre che appassionato Anestesista Rianimatore, anche poeta, umorista e saggista, col suo solito garbo e stile di uomo di altri tempi mi ha chiesto di scrivere una sintesi storica dei Simposi iniziati nel 1984 e soprattutto sul come e perché sono nati. Come sottrarsi alla proposta di un collega che ha fatto della disciplina un culto ed è riuscito a guardarla anche sotto angolature diverse per alleggerirne il pesante carico di responsabilità morali e legali con le sue poesie e con le sue vignette realizzate col il suo bravo collaboratore e artista Antonio Bianco?»
Caminiti i primi anni ’80 raccolse le adesioni di illustri anestesisti, come il prof. Gualtiero Bellucci (Consiglio Nazionale AAROI), il prof. Salvatore Montanini (direttore dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione di Messina) e il prof. Michelino De Medici (primario SAR presso l’Ospedale San Camillo di Roma) e così, il 18 e 19 maggio del 1984, a Santa Trada di Cannitello, presso il Castello di Altafiumara, realizzò il 1° Simposio Meridionale di Anestesia e Rianimazione.
Seguirono con cadenza quasi annuale gli altri 14 Simposi, realizzati rispettivamente da Leandro Branca (Polistena, 1985), Aristide Sposato (Cosenza, 1986), Mauro Rechichi (Calaghena, 1987), Antonio Mura (Palmi, 1988), Wanda Marsico (Cosenza, 1989), Giuseppe Caminiti (Reggio Calabria, 1990), Franco Funari (Croce di Magara, 1991), Anna Maria Mancini (Lamezia Terme, 1992), Giuseppe Caminiti (Santa Trada di Cannitello, 1995), Alberto Valente (Amantea, 1997), Guido Minuto (Cetraro, 1998), Wanda Marsico (Cosenza, 1999), Anna Maria Mancini (Lamezia Terme, 2000) e Mauro Rechichi (Copanello, 2001).
Il sodalizio Giuseppe Caminiti-Salvatore Montanini significò parità culturale tra anestesisti ospedalieri ed universitari, inserì la Calabria nel circuito nazionale dell’Anestesia-Rianimazione e rappresentò una esperienza scientifica operativa unica.
Caminiti stimolò gli anestesisti a dimostrare le loro capacità organizzative invitandoli a “progettare” e realizzare ogni Simposio secondo la loro personale visione medico-scientifica, perché ciò rappresentava un valido banco di prova di lavoro e di confronto.
Memorabili furono i Simposi organizzati nel 1997 e nel 2001 da Mauro Rechichi nel corso dei quali decine di anestesisti-rianimatori universitari e ospedalieri, di tutta Italia, raggiunsero la Calabria per presentare i loro studi e le loro ricerche scientifiche.
Coadiuvato dalla dottoressa Ediolina Jiritano, sua consorte, in servizio presso l’Ospedale regionale “Pugliese” di Catanzaro, Mauro Rechichi ha avuto, altresì, la felice intuizione di organizzare importanti eventi collaterali, di natura artistico-culturale, valorizzando i momenti di svago dei congressisti, alcuni dei quali sono rimasti veramente entusiasti per l’accoglienza ricevuta.
Lo stesso Caminiti, nel suo discorso inaugurale del 4 giugno 1987, ha sottolineato il fatto che “Mauro Rechichi e la gentile signora hanno fatto di tutto per rendere il soggiorno piacevole e confortevole”.
Quei primi quindici Simposi, sono stati riassunti da Mauro Rechichi e Giuseppe Caminiti, attraverso testimonianze dirette e foto, nel volume “Storia dei Simposi Meridionali di Anestesiologia e Rianimazione”, curato dall’associazione “Nuova Accademia dei Bronzi”.
Il volume – come ha ricordato Caminiti – contiene, altresì, numerose vignette umoristiche sulla storia dei Simposi, realizzate graficamente da Antonio Bianco su idea dello stesso Rechichi.
«Alle nozze d’argento dei Sim­posi Meridionali – scrive Mauro Rechichi – così brindai ai nostri ricordi: La memoria affidata ai ricordi orali deforma i fatti, lascia una nebulosa indi­stinta e crea il mito. La scrittura cristallizza e rende nitidi i fatti che, corredati da grafici, foto­grafie e testimonianze, diven­tano inoppugnabili documenti storici».
«La Storia dell’Anestesia Cala­brese – conclude l’ex direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro – è troppo importante per cadere nell’oblio. Abbiamo l’obbligo morale di consegnarla alle future genera­zioni. Questo libro è una diretta “testimonianza” di quegli irripe­tibili anni».

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