Premesso che questa elezione di secondo livello delle elezioni provinciali rappresenta una grave lesione del Principio dell’Eguaglianza del Voto distinto non solo assegnando un diverso esercizio dell’elettorato attivo tra eletti ed elettori per un livello Istituzionale  contemplato in Costituzione,  ma differenziando il peso elettorale degli eletti in base alla consistenza della popolazione dei Comuni che si  rappresentano, si realizza  la negazione pedissequa del suffragio universale, chi ha concepito questo più che un legislatore che rispetta il principio dell’Eguaglianza, ha voluto creare in materia elettorale più discriminazioni e  differenziazioni. Questo tipo di elezioni dimostra in maniera plastica considerando che la platea degli aventi diritto è facilmente controllabile che specie in una Regione come la Calabria chi detiene il Potere il Governo Regionale che ha capacità di erogare risorse ha una forte ascendenza sull’agibilità democratica di amministratori di Comuni piccoli che hanno scarse risorse e che sono prive di trasferimenti nazionali e quindi facilmente fagocitati. In questo la rete degli amministratori del Partito Democratico riescono ancora a fare da argine a questa logica, sia perché attrezzati ad amministrare con oculatezza sia perchè appartenenti ad una Comunità democratica che si trasmette le buone pratiche amministrative. In tutto questo la battaglia è impari sé non si riesce a dotare le Provincie di risorse adeguate per poter svolgere le funzioni amministrative loro assegnate e sé non si procede a creare Comuni grandi che riescono  ha trovare sul proprio territorio le Risorse necessarie. Questa rappresenta una battaglia di Democrazia sostanziale.

  Felice Caristo

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