L’imprenditore denuncia: “Emigrazione, infrastrutture, lavoro: la crisi infinita e silenziosa del Mezzogiorno”

Il Sud Italia affronta “una crisi silenziosa ma profonda, segnata da emigrazione massiva, infrastrutture inadeguate e una costante fuga di talenti e lavoratori”. Giovanni Sgrò, noto imprenditore calabrese di Soverato e fondatore di numerosi progetti culturali, mette in luce questa emergenza, oggi, a suo avviso, “totalmente ignorata dai media e dalla politica nazionale”. Sgrò, attraverso la sua esperienza e il suo impegno nel territorio, denuncia una situazione allarmante. “I numeri dicono che la Calabria e il Mezzogiorno d’Italia continuano a registrare un tasso di emigrazione elevato – sottolinea. – Questo fenomeno non solo impoverisce queste regioni in termini di capitale umano, ma porta anche a un deserto demografico che lascia in queste terre solo anziani pensionati”. L’imprenditore sottolinea la necessità di “una seria discussione sul rilancio del Sud”. Un obiettivo che deve passare “dalla creazione di posti di lavoro, dallo sviluppo di infrastrutture adeguate, come porti e aeroporti, e dall’adozione di politiche di sviluppo concrete”. Una critica particolare viene rivolta al settore del turismo: “Viaggiare verso la Calabria oggi costa più di un volo per New York, una situazione paradossale che frena uno dei comparti più rilevanti in termini di risorse e prospettiva”. Inoltre, Sgrò pone l’attenzione sulla “situazione del porto di Gioia Tauro, un tempo simbolo di speranza per il rilancio economico calabrese, ma ora oggetto di incertezze e interrogativi sul suo futuro”. L’appello di Sgrò è un invito a “non ignorare più le sfide che il Sud Italia affronta”. Il suo messaggio è chiaro: “Per invertire la tendenza negativa, è essenziale che si parli apertamente e si agisca concretamente sulle problematiche del Mezzogiorno. Ma non… l’anno prossimo (che significa mai). Adesso”. 

Indietro