Consegnato a Vincenzo Ursini il premio di narrativa ANPCI, per il romanzo inedito “La ritornanza”. La cerimonia di premiazione, inserita nel programma della XXIII Assemblea e della XVIII Festa Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia, si è tenuta sabato 23 settembre nella sede municipale di Villafalletto, in provincia di Cuneo.
I lavori sono stati coordinati dal giornalista Francesco Cerisano di Italia Oggi, con la partecipazione dei membri del Direttivo Anpci, insieme alla Presidente Franca Biglio, di una massiccia presenza dei membri della Giuria del Premio, nonché di quasi tutti i vincitori e segnalati, unitamente a numerosi sindaci e amministratori dell’Associazione OCTAVIA e dei 17 enti ad essa aderenti.
Vincenzo Ursini è stato rappresentato, per delega, dal dott. Armando Marascio e dalla moglie, prof.ssa Grazia Greco, residenti a Torino ma calabresi di nascita. Marascio è nato, infatti, a Petrizzi, paese nel quale Ursini ha ambientato il suo romanzo, e la moglie a Rogliano.
«Questo giorno nella storia dei piccoli Comuni ci ricorda – ha detto il prof. Francesco Garofalo, Presidente della Giuria – quanto sia importante promuovere e valorizzare la cultura come strumento fondamentale di crescita e sviluppo. Il Premio Letterario Nazionale ANPCI rappresenta uno degli strumenti di maggior prestigio per raggiungere questo obiettivo, invitando tutti a scoprire e apprezzare l’eccellenza che nasce nei piccoli angoli del nostro Paese. Le meravigliose opere premiate – ha concluso Garofalo – ispirate ai piccoli contesti ambientali, hanno regalato profonde emozioni a tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di leggerle e apprezzare la bellezza, l’arte, il folclore e i messaggi trasmessi attraverso la scrittura».
Nel suo intervento di saluto, il presidente Garofalo ha espresso la più sincera gratitudine a tutti i componenti della giuria (Antonio Argentino, Ida Paola Cerenzia, Antonio Filardi, Eugenio Maria Gallo, Paolo Gerbaldo, Valerio Grosso, Teresa Iona, Laura Marchetti, Gerardo Melchionda, Antonio Pettinato, Renato Pellegrino, Carmela Pistone, Giuseppe Rizzuti, Zaccaria Spina, Enrico Vignati) “per il prezioso servizio svolto in favore della cultura” ed ha ringraziato i partecipanti. «Senza di loro,” – ha concluso – “tutto ciò non sarebbe stato possibile.»
«Il romanzo di Vncenzo Ursini, in una prosa agevole e fluida che spinge quasi ad una lettura d’un fiato, – ha sottolineato Garofalo – svolge il tema della “ritornanza”, affondando lo sguardo in un mondo che, attraverso i fuochi della memoria, riappare in tutta la propria realtà d’un tempo, ancora viva nell’anima del protagonista che nulla trascura d’un passato lontano, ma tanto caro. E nel dolce dipanarsi del racconto, quasi per fascinazione, pagina dopo pagina, prende corpo la storia nei propri temi e nelle proprie storie e riemerge, nella propria immediatezza, la vita che chi scrive pare ancora carezzare con la propria penna. Il lavoro così, in un perfetto intreccio della struttura narrativa, svolge adeguatamente e con originalità il tema e ne realizza l’essenza ed il messaggio in un ritorno alle persone care (padre e madre), che riappaiono nella ritualità quotidiana, in tutta la propria vitalità, esprimendo, insieme con gli altri personaggi, una realtà racchiusa nell’anima. In essa, in un insieme di colori e di immagini, di sapori e di profumi, corre e si muove la dimensione d’una terra e d’un mondo. Il ritorno assume, allora, la misura d’un cammino profondo, interessante e paradigmatico, in cui il protagonista ritrova se stesso e le proprie radici e quel senso del proprio andare che è anche ragione del proprio essere e del proprio esserci».
Nelle altre sezioni sono stati premiati: Giovanni Casalegno, per il racconto lungo “Un paese ci vuole”, Romeo Siciliani, per il racconto breve “Romeo va all’Andriano”, Angela Spirito per la poesia inedita “A mia madre”, e alla Scuola dell’Infanzia di Entraque (docente referente Annamaria Viale) per la fiaba “Nel cuore del torrente Gesso di Entraque”.
Ursini ha inviato a tutti un messaggio di ringraziamento e di saluto. «Nel ringraziare l’ANPCI – ha sottolineato – esprimo la mia immensa gratitudine alla giuria, presieduta dal prof. Francesco Garofalo, per aver assegnato al mio romanzo “La ritornanza”, il 1° premio assoluto. Dar voce ai piccoli borghi, attraverso la scrittura, come sta facendo l’ANPCI, è davvero straordinario perché ciò contribuisce a mantenere vive tradizioni millenarie, ma soprattutto a rinsaldare i vincoli tra passato e presente, tra le generazioni che ci hanno preceduto e quelle che verranno. Ecco perché è necessario promuovere, valorizzare e sostenere le realtà locali nell’ambito dei contesti delle istituzioni democratiche del Paese e dell’Europa, come sta facendo l’ANPCI. Il mio romanzo è un ritorno alle radici, perché quasi sempre – alla fine della vita – si torna a sé stessi e ai luoghi dell’infanzia che ci hanno permesso di essere chi siamo oggi.»

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