Il nubifragio che ha interessato nella notte tra il 3 e il 4 dicembre il Catanzarese ha colpito anche il territorio di Squillace, soprattutto la zona marina e la località Fiasco Baldaya. In quest’ultima contrada si è registrato il crollo di un grosso muro di contenimento che divideva due proprietà. E qui si è sfiorata la tragedia in quanto un componente di una delle due famiglie proprietarie delle abitazioni era appena arrivato sul posto e il crollo si è verificato qualche minuto prima. I detriti e l’attigua tettoia sono crollati su alcune auto e su un furgone danneggiandoli. Anche la strada provinciale e le strade interne del quartiere Fiasco sono state interessate da smottamenti, causando disagi alla circolazione. A Squillace Lido si sono registrati i soliti allagamenti, con abitazioni al piano terra, seminterrati e magazzini pieni di acqua piovana e di detriti. Addirittura c’è stato bisogno dell’utilizzo di una barca, di proprietà della famiglia Vallone, per trasportare alcune persone che erano rimaste bloccate nella loro abitazione completamente allagata. Tutto il quartiere è stato interessato dagli allagamenti, ma soprattutto la zona del passaggio a livello, via Telemaco e zona Baiocco dove si è reso necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco. Nell’area cosiddetta di Padre Pio l’acqua è arrivata ad un metro, interessando diverse abitazioni. Sulla spiaggia tra i lidi Ulisse e Squillace, inoltre, per l’entità del deflusso dell’acqua piovana, si è creato un grosso canalone di 4-5 metri verso il mare. Il sindaco di Squillace Pasquale Muccari ha dichiarato che ci sono problemi antichi riguardo alla tenuta del territorio, perché molte sono le costruzioni realizzate al di sotto di terra di campagna, rendendo noto che l’amministrazione era già intervenuta per la pulizia dei canaloni di scolo, anche se tali interventi non sono sempre risolutivi. A giorni, intanto, inizieranno i lavori di un’opera di difesa a Squillace Lido, ossia un grosso canalone per la raccolta delle acque bianche.
Carmela Commodaro

Foto di Rossella Pungillo

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