Un ulteriore riconoscimento da parte dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire per l’impegno e la partecipazione profusi in questi anni dall’istituto Giovanni Malafarina nei confronti del Programma europeo di mobilità internazionale più amato di sempre: il Dirigente dell’istituto soveratese Saverio Candelieri e la coordinatrice dello staff Erasmus Savina Moniaci sono stati selezionati, in ambito nazionale, per partecipare al convegno annuale ErasmusPlus, organizzato congiuntamente dall’Agence Erasmus+ France / Education & Formation con l’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire italiana,  l’Erasmus+ PAD tedesca e la SEPIE spagnola.  La professoressa Moniaci ha partecipato al Plateau TV – Webcast “Erasmus+: towards more social cohesion & inclusion” assieme a Marjorie Costes, della DAREIC della Réunion island francese, a Christian Matthes, Ministro dell’Istruzione e Formazione, Scienza, Ricerca e Cultura della Land di Schleswig-Holstein tedesca e a Carmen Herrero del municipio spagnolo di Alzira. Nel corso della trasmissione, si è fatto riferimento al piano di internazionalizzazione dell’Istituto soveratese che rafforza il valore dell’inclusione attraverso strategie didattiche adeguate che aiutano tutti gli studenti a raggiungere il successo sociale e accademico. Identificando gli indicatori che meglio promuovono l’inclusività a scuola e lavorando per rimuovere le barriere alla partecipazione e all’apprendimento, il confronto tra i quattro speaker si è concentrato sul concetto di occupabilità introdotto dalla docente soveratese con la conseguente condivisa visione educativa innovativa, realizzata grazie al coinvolgimento di tutti gli attori della comunità educante, in primis, dell’Ufficio Scolastico Regionale, presente a Bordeaux con la docente Nadia Crescente, delegata dal Direttore Generale Antonella Iunti, che, assieme al  Dirigente Luciano Greco e al Referente istituzionale Giulio Benincasa, promuove attivamente l’internazionalizzazione delle scuole calabresi. Dopo aver presentato i vari riconoscimenti attribuiti negli anni all’istituto soveratese, la professoressa Moniaci ha definito le sfide presenti nel territorio caratterizzato  dalla presenza di diversi soggetti riconducibili alle cosiddette “categorie con minori opportunità”, sottolineando, ulteriormente, il modello sociale di inclusione che coinvolge aspetti culturali, politici ed educativi e soffermandosi sulla cosiddetta povertà educativa che implica prospettive sanitarie, economiche e sociali viste nella loro multidimensionalità, con la relativa correlazione tra prospettive di istruzione, economia e lavoro. I quattro speaker hanno avuto modo di illustrare l’impatto del Programma ed, in particolare, l’Ambasciatrice Scuola ed Epale di Soverato si è soffermata sulla nuova generazione di beneficiari, in grado di trascendere le credenze culturali convenzionali, abbracciare la diversità culturale e sostenere la comprensione interculturale reciproca al fine di creare una società che offra spazio a tutti, consentendo ai partecipanti, provenienti da contesti diversi, di studiare, lavorare e fare volontariato all’estero. L’intervento ha evidenziato le nuove forme di prossimità, realizzate attraverso protocolli di accordi sinergici che si traducono in alleanze strategiche educative il cui risultante approccio globale garantisce alle azioni del Programma una sostenibilità a lungo termine. Durante il successivo question time, in merito alle eventuali difficoltà riscontrate nel corso dell’implementazione dei vari progetti, la professoressa Moniaci ha orientato il confronto sulla necessità di aumentare la consapevolezza e la comprensione del significato stesso di “Inclusione”, rivelatasi una questione urgente nel quadro dell’obiettivo di Coesione Europea in quanto, alla base, nei paesi partner sono in vigore diverse legislazioni, laddove in Italia è garantita la piena inclusione. In particolare, il riferimento al progetto Erasmus+ Ka229 “Gentle Teaching” ha permesso di attuare un confronto con altri sistemi educativi europei caratterizzati dalla presenza di “scuole riservate” in cui gli studenti con bisogni educativi speciali non hanno la possibilità di interagire con i propri coetanei, conclusosi con la necessità di garantire tale approccio. Un ulteriore spunto di integrazione socio-culturale è stato offerto dalla menzione di un altro progetto “European civic attitude through social entrepreneurship”, in cui l’interculturalità correlata alla diversità e al progresso economico e sociale ha coinvolto studenti e insegnanti in un processo volto allo sviluppo delle competenze relative all’imprenditoria sociale attraverso la promozione di valori civici comuni, uguaglianza e inclusione.  In particolare è stata citata la visita, nel corso della mobilità in entrata di partner rumeni, bulgari e turchi, al Comune di Camini, crogiolo di etnie provenienti da tutto il mondo che sono riuscite a creare laboratori artigianali che combinano le tradizioni autoctone con quelle degli immigrati.

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