“Gesù Cristo si è fatto povero per voi”, questo il tema della VI Giornata Mondiale dei Poveri, istituita nel 2017 da Papa Francesco, in chiusura del Giubileo della Misericordia. Una porta chiusa e una che deve aprirsi ogni giorno per gli ultimi, per chi vive con delle difficoltà e ha bisogno di una mano tesa. Gesù Cristo è stato povero tra i poveri e noi siamo chiamati a vivere con lo spirito di vedere Lui nel volto di chi vive di stenti e, per questo, siamo chiamati a fare la nostra parte. Con questo spirito è stata celebrata ieri la Giornata mondiale del povero dall’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. La giornata è stata organizzata dalla Fondazione Città Solidale con la collaborazione della Caritas Diocesana di cui Città Solidale è “braccio operativo”. Città Solidale è da molti anni impegnata anche nel settore delle estreme povertà e per quest’ anno ha deciso di lanciare il suo messaggio, facendosi aiutare da una comunità grande e accogliente, come quella della Parrocchia di Materdomini che territorialmente ospita alcune strutture e servizi gestiti dallo staff di Padre Piero Puglisi. Un momento di condivisone fraterna, con la preghiera e il pane che diventano corpo e sangue di Cristo, il cibo che nutre il corpo e l’anima, così è stata avviata la mattinata, con la celebrazione di una Santa Messa, proprio nella chiesa del quartiere a nord della Città. A presiedere la concelebrazione è stato l’Arcivescovo, sua Eccellenza Monsignor Maniago, affiancato dal Presidente di Città Solidale, dal vice direttore della Caritas diocesana, Don Antonio Scicchitano, e dall’economo diocesano don Pasquale Gentile, in una chiesa gremita e arricchita dalla presenza di un centinaio di persone con fragilità che hanno partecipato con grande spirito di raccoglimento e di ascolto.  Una messa ricca di simboli, il pane della condivisione, la luce che illumina i cammini, la coperta per i freddi inverni e per un’attenzione alla cura nei confronti dei più deboli che deve essere costante. Presenti anche autorità civili, il Sindaco di Catanzaro prof. Nicola Fiorita, l’Assessore alle Politiche Sociali dello stesso  Comune capoluogo, dott. Venturino Lazzaro, il Consigliere Rosario Lostumbo, il Consigliere Regionale e Questore Ernesto Alecci e tanti volontari. Una famiglia, quella di Città Solidale, che oggi ancor di più si è fatta comunità, territorio, ha gettato un nuovo seme, ancora più in profondità per sensibilizzare la Città e far crescere germogli di solidarietà. Alla messa, molto sentita e partecipata, è seguito un momento più intimo in una vicina struttura gestita dalla Fondazione Città Solidale, un pranzo comunitario con Sua Eccellenza, con i rappresentanti delle Istituzioni e, soprattutto, con tanta gente che vive nella precarietà e nell’assoluta povertà. Un momento molto semplice ma carico di riconoscenza ed amore per quegli ospiti che si sono sentiti così tanto in famiglia da esternare pensieri e riflessioni, da condividere gioie e dolori ma, soprattutto, da allietare con classici popolari della musica calabrese tutti i presenti. È stata una giornata vissuta in preghiera e semplicità, dove i valori della famiglia, della solidarietà e della comunità, sono stati lanciati in maniera forte ed inequivocabile anche da chi la fragilità la vive ogni giorno e che ha trovato voce, per quest’anno, nel quartiere di Materdomini in una domenica di Novembre. È questo il senso giusto che tali celebrazioni devono avere: cogliere l’insegnamento che ci viene dato da Dio e dall’altro e farsi prossimo , farsi povero come Gesù, riconoscere nell’altro Gesù Cristo che si è fatto povero per noi;  e ogni giorno dobbiamo ricordalo guardano negli occhi chi la vita ci mette di fronte, come ha magistralmente sottolineato l’Arcivescovo nella sua omelia.  


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