Nella ricorrenza della commemorazione dei defunti, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago, ha celebrato la messa del mattino nella cappella del cimitero di Squillace, alla presenza delle autorità e di numerosi fedeli. È la sua prima celebrazione al cimitero squillacese. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco Pasquale Muccari e altri amministratori locali. Nell’omelia, l’arcivescovo si è soffermato sul significato della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti. «È un dolore che viviamo insieme, illuminato dalla fede. Il mondo contemporaneo – ha puntualizzato – cerca di non pensare alla morte, il più delle volte ci scherza sopra. Non è questa la strada: la morte è un problema importante con cui tutti dobbiamo fare i conti. Tutti abbiamo bisogno della luce particolare che viene dalla fede. Dobbiamo ricordare la parola di Gesù: chi crede in me avrà una vita eterna. La morte non è l’ultima parola. Non crediamo che dopo la morte tutto sia finito. Nel nostro cuore sentiamo che i nostri cari che sono morti non sono spariti, li sentiamo ancora presenti. Ed è per questo che veniamo qui. Sentiamo quasi un richiamo». Il presule, infine, ha esortato i fedeli a «vivere nell’amore, perché la morte non è l’ultima parola. La giornata che viviamo qui in questo luogo ci fa capire che chi ci ha preceduto non è sparito. Preghiamo per i nostri defunti perché crediamo che le nostre preghiere servono a loro».

Carmela Commodaro

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