Un duro manifesto dei gruppi di opposizione del consiglio comunale di Squillace. Con la drastica decisione di non prendere più parte alle sedute di consiglio, pur continuando a svolgere il proprio ruolo di consiglieri comunali. Oldani Mesoraca, Anna Maria Mungo ed Enzo Zofrea parlano, in particolare, di «nuova offensiva convocazione del consiglio, alle ore undici di sabato 16 luglio, festa della Madonna del Carmelo, per la quale a tutti è nota la devozione del popolo squillacese». Ed inoltre si riferiscono alla lettura delle intercettazioni ambientali (nell’ufficio del sindaco) e telefoniche, relative al procedimento penale che vede come indagati, a vario titolo, per reati contro la pubblica amministrazione, tra gli altri, il sindaco Pasquale Muccari, l’assessore Franco Caccia ed il segretario comunale Giuseppina Ferrucci. «Pur comprendendo oggi che queste erano le ragioni per cui l’amministrazione non ha inteso convocare un consiglio comunale, così come da noi richiesto, per discutere sull’argomento – scrivono – né tanto meno quello per la decisione della costituzione in giudizio, a tutela dell’Ente, contro gli imputati, nella prima udienza, che si è svolta davanti al Gup del Tribunale di Catanzaro il 9 giugno scorso, consideriamo ormai questa amministrazione e l’ufficio di segreteria comunale fortemente delegittimati e non più idonei a rappresentare dignitosamente una comunità come quella squillacese». Secondo i tre consiglieri, il contenuto delle intercettazioni non lascia spazio a dubbie interpretazioni sulla condotta di alcuni soggetti istituzionali presenti in consiglio e non potrà mai essere cancellato da eventuali assoluzioni in Tribunale. «Le parole registrate nelle intercettazioni – aggiungono – pesano come macigni e resteranno indelebili negli anni a seguire perché ledono, in modo inesorabile, l’immagine, la storia ed il decoro della nostra comunità, sempre apprezzata e ritenuta punto di riferimento, anche etico, nel panorama politico-amministrativo circostante». Mesoraca, Mungo e Zofrea fanno presente, inoltre, che «mente spudoratamente chi fa circolare in giro la voce secondo la quale il Tribunale di Catanzaro avrebbe rigettato una nostra richiesta di interdizione dai pubblici uffici del sindaco Muccari (potere che non compete ai consiglieri comunali ma all’autorità giudiziaria), trattandosi, invece, della richiesta, attraverso l’ufficio di Procura, di nominare un curatore speciale per far costituire il Comune di Squillace parte civile nel suddetto procedimento indicato. Il Tribunale ha ritenuto, rigettando la richiesta, che debba essere la giunta comunale a nominare un legale per costituirsi parte civile a tutela dell’immagine di Squillace (ad oggi la giunta è latitante sul punto)». Con la chiosa finale: «lasciamo che sia la sola maggioranza a partecipare alle sedute consiliari future, con i soliti comizi del sindaco che oggi, alla luce delle intercettazioni, appaiono oltre che patetici privi di qualsiasi credibilità».
Carmela Commodaro

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