Spesso da ministri della Chiesa si sente dire che i giovani non ci sono più, si sono allontanati dalla Chiesa.
“Io – afferma don Roberto, arciprete di Amaroni – dico con forza che invece i giovani ci sono, forse non ci siamo noi.
Noi non ci siamo perché abbiamo preferito di rimanere chiusi nelle nostre sacrestie.
I giovani ci sono e tutti i giovani del mondo sono di Cristo.
Tutti saranno destinatari del suo annuncio di salvezza, di verità, di libertà.
Dire tutti significa abitare la cultura, perché la cultura esprime l’universale dell’uomo che diventa più umano.
Cultura non è scrivere libri o studiate all’università, ma piuttosto vivere dentro una visione della realtà, del mondo, di Dio.
Posso dire con certezza che è vero che i giovani si sono allontanati dalla Chiesa, una realtà cruda e amara, ma noi cosa facciamo per loro, se non vengono? Andiamo noi”. Ad avviso di don Roberto Corapi, “dobbiamo uscire noi, proprio con la Chiesa di Papa Francesco, in uscita per incontrarli là dove sono: per le strade , nei bar, sala giochi, nelle piazze.
Bisogna stare vicino a loro perché mi accorgo che hanno bisogno del prete, visto come un loro padre, dato che ormai i punti di riferimento sono andati a pezzi”.
Secondo don Roberto, che tutti amano definire prete di strada, ma lui corregge “Prete per strada”, “bisogna investire tempo nella pastorale e sacrifici coinvolgendo il giovane in un progetto di Chiesa diversa, con metodi nuovi, annunciando la buona novella.
Bisogna infuocare l’anima dei giovani e farli reinnamorare di Gesù e del suo Vangelo.
La persona di Gesù affascina ogni uomo e donna. Bisogna prima di tutto crederci in questo è investire sul mondo giovanile con passione e con sincerità di cuore.
Facciamolo e vedrete che i giovani ci sono; forse noi non siamo con loro”.
Carmela Commodaro

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