Carissimi Maturandi di tutta la Calabria,

siamo giunti al termine di quest’anno scolastico che è anche l’ultimo del vostro percorso scolastico, un anno ancora una volta denso di avvenimenti che hanno avuto ricadute storiche e sociali di ampio respiro, un anno complicato, che ha segnato il graduale ritorno alla normalità nella vita scolastica e nelle attività sociali e relazionali.

Gli esami che vi apprestate ad affrontare rappresentano un punto di svolta indimenticabile, rimarranno nella storia perché segnano la resilienza di una generazione che più delle altre è stata segnata dalla pandemia, svelano la capacità di reagire all’imprevisto più assoluto, di risalire dall’abisso e di raggiungere nuove mete, lasciandosi alle spalle i momenti difficili.

Non abbiate timore delle prove d’esame: incontrerete i vostri docenti che in questi anni vi hanno accompagnato con dedizione ed anche affetto. Il vostro successo sarà una grande soddisfazione pure per loro, non solo per le vostre famiglie, il coronamento di un percorso, a volte difficile, ma appassionante, che avete condiviso. Rivolgo a voi tutti i più sinceri auguri di un futuro ricco di entusiasmo e di soddisfazioni per lo studio, per la vita sociale e familiare, rammentando che “la Scuola è il nostro passaporto per il futuro”. Perché la scuola calabrese vi ha formati e vi ha preparati ad affrontare le sfide del futuro.

La mia raccomandazione è di far tesoro dell’esperienza di crescita umana e culturale offerta dalla scuola per affrontare con consapevolezza il cammino della vita e realizzare i traguardi più ambiziosi. Avrete quindi l’occasione dalla prossima stagione di frequentare gli atenei calabresi, che hanno raggiunto punte di eccellenza in vari ambiti della scienza e che costituiscono motivo di orgoglio per tutto il mondo culturale della Regione e non solo.

Approfittate pertanto delle possibilità di confronto con le personalità eccezionali che incontrerete e che vi aiuteranno a volare in alto, esercitando il vostro spirito critico. Andate in giro per il mondo, ma non dimenticate mai la vostra terra, le radici, perché “un Paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. E noi saremo sempre qui, ad accogliervi a braccia aperte, a rappresentare con orgoglio la Calabria in cui siete cresciuti, siete stati amati e avete scoperto la vostra identità.

Un saluto particolare va anche a tutte le componenti della Comunità scolastica che, nei rispettivi ruoli, si sono prodigate in questi mesi particolarmente impegnativi nel mantenere la Scuola calabrese ad un alto livello di qualità: ai Dirigenti che si sono impegnati, con passione e con notevoli capacità organizzative e gestionali, nello svolgimento delle molteplici funzioni loro assegnate; ai Docenti per il loro impegno nel portare a termine le complesse attività didattiche e i numerosi progetti messi in campo per offrire il massimo beneficio agli alunni, aiutandoli a conseguire, nonostante il periodo complicato, gli obiettivi di accoglienza, integrazione, formazione, preparazione, successo formativo; al Personale tecnico-amministrativo e ausiliario, instancabile e costante supporto, spesso anche morale; alle Famiglie, che credono nel ruolo della scuola e la sostengono nel comune cammino di aiuto reciproco, di crescita dei valori, di apprendimenti e di inclusione, perché solo stringendo una forte alleanza educativa possiamo aiutare i ragazzi nel loro processo di crescita.

A tutti Voi rivolgo un arrivederci a settembre per proseguire il comune cammino di crescita, con l’impegno che, anche in questi mesi, il nostro lavoro proseguirà e che al centro dell’azione del Presidente Occhiuto, mio e di tutta la Giunta regionale ci saranno sempre i ragazzi, i loro bisogni, i loro problemi, le loro aspirazioni.

                                                                                                                                                     Giusi Princi

Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. (Eleanor Roosevelt)

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