«I cittadini chiedono il rispetto dei loro diritti, altro che aumento della Tari». Lo affermano i consiglieri del gruppo di opposizione Tuttinsieme per Squillace Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, dopo che il sindaco della città, Pasquale Muccari, con un avviso pubblico avrebbe fatto capire che per il conferimento dei rifiuti i cittadini devono utilizzare i mastelli contrassegnati dal codice identificativo che dovrebbe essere assegnato solo a quegli utenti in regola con il pagamento della Tari. Secondo Mesoraca e Zofrea, «il sindaco ha minacciato amministrativamente e penalmente quei cittadini che non utilizzeranno, per il conferimento della spazzatura, i mastelli contrassegnati dal codice a barre identificativo dell’utenza di riferimento. Codice che sarà assegnato solo agli utenti in regola con il pagamento dei tributi Tari». «Lo diciamo subito e senza timore di essere smentiti – proseguono – noi siamo tra quelli che hanno detto e ribadiscono che i tributi vanno pagati da tutti. Ma siamo fermamente convinti che i cittadini, oltre ai doveri, hanno dei precisi diritti anche in questo campo. Siamo o no il Comune con un tasso alto di percentuale per la raccolta differenziata? Per questo, quale premio stanno ricevendo dal Comune? L’aumento della Tari.
Dove sono i servizi che i cittadini pagano e che non sono stati mai erogati dall’azienda che cura la raccolta? Ci piace qui citarne alcuni: il lavaggio del suolo pubblico, con mezzi meccanici, almeno una volta al mese; questo lo abbiamo pure chiesto in Consiglio comunale ed il sindaco ha risposto che in inverno non serve “perché tanto piove”! Come se in altri Comuni, piccoli e grandi, questo servizio, negli stessi mesi, viene sospeso. È prevista la fornitura, per tutto l’anno, di un kit per il residuo differenziato, per la raccolta dell’organico, della carta e multi materiale. Chi l’ha mai avuto?
E potremo continuare ancora». Mesoraca e Zofrea si dicono solidali e vicini agli operatori ecologici «che, con sacrifici enormi ed incessante lavoro, si sforzano per rendere il massimo della loro prestazione, ma il problema è a monte. Se qualcosa non funziona, la colpa grave è di chi dovrebbe gestire e curare questi servizi, rispettando le norme contrattuali, invece che pensare a ridurre il personale e diminuire le prestazioni. Questo chiedono, legittimamente, i nostri cittadini: il rispetto dei loro diritti, altro che aumento della Tari».
Carmela Commodaro

Indietro