Bisogna educare le coscienze: no alla cultura di morte! Parte da Amaroni il forte monito di don Roberto Corapi in occasione dei 30 anni della strage di Capaci. «Educare le coscienze già da bambini – sottolinea don Roberto – per una civiltà della legalità dove regna l’amore e non l’odio».
Don Corapi, giovane sacerdote che guida la comunità dei fedeli amaronesi, si rivolge a tutti ricordando la tragica morte del grande giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia a soli 53 anni il 23 maggio 1992, insieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. «Dipende da noi – sottolinea don Roberto – voler chiamare le cose per nome, il male male e il bene bene. Non possiamo far finta di niente e ricordarci solo oggi. Dobbiamo smantellare la logica del malaffare, logica mafiosa che uccide la coscienza ogni giorno. Affinché questi terribili episodi non si ripetano più, dobbiamo lottare per la legalità e stare accanto a coloro che si impegnano per il bene comune. Bisogna liberare la nostra terra di Calabria da chi vuole soffocarla, da chi non le vuole bene e così tutta la nostra nazione e non solo».
L’arciprete di Amaroni prosegue: «Bisogna convertire la mentalità del “tutto facile e subito” che non ci porta da nessuna parte. Questa giornata vuole essere per noi una giornata di preghiera e di meditazione, sul senso della nostra vita per sapere da quale parte vogliamo stare. Noi vogliamo dire di no ad una cultura di morte e sì alla cultura della vita, dell’amore vero». «Solo così – conclude don Roberto – possiamo costruire la nuova civiltà dell’amore, dove regna Dio. Impegniamoci tutti col proprio stato di vita, tutte le istituzioni, ad amare la legalità e a rifiutare ogni male a volte travestito da angelo».
Carmela Commodaro

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