“Compito della chiesa di Catanzaro è quello di continuare a scrivere la propria storia e a scriverla saremo anche noi che viviamo in un contesto di luci e di ombre. Dobbiamo essere protagonisti di questa storia che già ci provoca. Dobbiamo guardare alla centralità di Cristo, ai poveri, alla fecondità del Vangelo!”. Così l’Arcivescovo Mons. Claudio Maniago alla fine del convegno di presentazione del libro di Mons. Antonio Cantisani, sulla storia della Diocesi di Catanzaro, tenutosi nell’aula “Sancti Petri” dell’Episcopio. “Siamo un corpo, un popolo che cammina insieme – ha detto Mons. Maniago – e dobbiamo ritrovare in questa immagine la forza della Chiesa, facendo attenzione a essere presenti sul territorio in particolare attraverso la Parrocchia, luogo popolare, luogo di tutti”. “Novecento anni della Cattedrale – ha sottolineato l’Arcivescovo – sono stati occasione di riflettere sulla storia della diocesi e dobbiamo davvero essere grati al contributo di Mons. Antonio Cantisani, ultimo tra i tanti atti di amore regalati alla nostra Chiesa”. Quindi le parole di riconoscenza verso il compianto presule, scomparso la scorsa estate: “Ho conosciuto Cantisani molto poco: è stato un grande Vescovo perché è stato un grande uomo. Mi dispiace non avere potuto incrociare la sua presenza perché è stato un vescovo appassionato del Signore, un uomo di fede, che cioè ci credeva davvero! E proprio per questo appassionato di questa Diocesi, di questa terra, di questa storia! Uno sguardo, quello di Cantisani, che non si è scandalizzato di fronte alle ombre della storia, letta con la serenità di un credente”. “Sono orgoglioso di venire inserito dopo Cantisani – ha concluso Mons. Maniago – in questa storia che è un fiume di grazia! Non sarò io da solo a scrivere le nuove pagine di storia, io farò la mia parte! Ma insieme a tutti voi, al popolo di Dio”. Nel corso dell’incontro, l’Arcivescovo ha ringraziato Mons. Gregorio Montillo e tutto il comitato che in questi anni ha lavorato per celebrare degnamente la ricorrenza dei 900 anni di storia, penalizzata dalla pandemia che non ha comunque impedito iniziative di commemorazione con catechizzazione a tappeto, sensibilizzazione catechistico pastorale, incontri e celebrazioni. Grande apprezzamento per il contributo storico e scientifico dei tre relatori del convegno, Filippo Ramondino, Alberto Scerbo e Tonino Ceravolo e per la moderatrice Maria Adele Teti, storica e docente di Urbanistica.

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