“’U cumbitu ‘e San Giuseppe: pasta, ceci e finocchi”. Era il 1992 quando per mano dell’allora arciprete don Andrea Spagnolo, ad Amaroni, si organizzò il cosiddetto “cumbitu” nell’asilo parrocchiale. Dopo 30 anni esatti, l’attuale arciprete don Roberto Corapi ha ripreso questa tradizione all’asilo parrocchiale ora Casa Maria. Pranzo per i poveri, i più soli, alla vigilia di San Giuseppe. Con la collaborazione delle signore della parrocchia don Roberto Corapi ha messo su un vero pranzo per i poveri riprendendo quelle tradizioni che secondo lui sono un risveglio della fede. «Oggi in questo pranzo – ha detto – io ho visto Gesù, nello stare insieme, in tutte quelle persone che sono sole, ho visto in loro la gioia dello stare insieme con la benedizione di San Giuseppe». Presenti anche il sindaco Gino Ruggiero che con tanta soddisfazione ha elogiato questo giovane sacerdote che sta riuscendo a creare momenti di comunione nonostante questo periodo che sta vivendo il mondo e il Covid che imperversa anche ad Amaroni. Don Roberto ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato al pranzo, affermando che «tutto è grazia di Dio, tutto è un dono del Cielo quando noi lo viviamo con amore e quando noi viviamo nello spirito di servizio». Don Roberto, alla stregua di un papà, ha offerto il pranzo a base di pasta, ceci e finocchi, e tante altre ricchezze a devozione di San Giuseppe, dicendosi soddisfatto della riuscita dell’iniziativa, anche perché «nello stare insieme, vivendo questi momenti di solidarietà, si vede Dio, perché Dio è amore».
Don Roberto nel sociale adotta la sua pastorale di azione, pastorale della Chiesa in uscita, fatta non soltanto di celebrazioni eucaristiche, ma di servizio, di amore, facendo vedere Dio e testimoniando con la sua vita la vicinanza di Gesù che ama e abbraccia tutti senza distinzione.
Carmela Commodaro

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