Recovery tradotto alla lettera significa guarigione. La dotazione complessiva di Next Generation Eu è di 750 mld di euro, che se sommati al Quadro finanziario Patrimoniale ammontano a 1.824,3 mld di euro. Una cifra elevatissima che può rappresentare una svolta. Il 70% dei fondi dovrà essere impegnato tra il 2021 e il 2022, il restante 30% nel 2023 è sarà condizionato per la sua erogazione da alcuni parametri, quale pil pro – capite, popolazione e dall’andamento del pil nel periodo 2021 2022. Per il nostro Paese sono previsti circa 222,1 mld di euro, il Piano messo a punto dal Governo Draghi prevede 191,5 mld di euro per investimenti finanziari e ulteriori 30,6 mld di euro recuperati attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato il 25 Aprile del 2021. i Paesi membri per ottenere tali somme dovranno dunque presentare il proprio Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Pnrr per l’Italia è programmato in sei punti cardine la Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura, 49,2 mld di Euro, Rivoluzione Verde e transizione Ecologica 68,6 mld di Euro, Infrastrutture per una mobilità sostenibile 31,4 mld di Euro, Istruzione e Ricerca 31,9 mld di Euro, Inclusione e Coesione 22,4 mld di Euro, Salute 18,5 mld di Euro. Il Piano prevede ambiziose Riforme, Giustizia e Pa, interventi di semplificazione per consentire una più veloce possibilità d’azione degli interessi privati.
Il Pnrr è strutturato quindi su sei missioni macro, ripartite a loro volta in 36 componenti, suddivise in 48 linee d’intervento. Prioritari saranno i progetti trasformativi e con maggiore impatto sull’economia e sul lavoro, e riforme a esse coerenti. Il Pnrr agisce su questi aspetti nodali un approccio metodologico nuovo che punta all’empwerement femminile, a contrastare le discriminazioni di genere, ad accrescere le competenze e le potenzialità tecniche e formative per incentivare le opportunità occupazionali dei giovani e punta allo sviluppo del Mezzogiorno. Il Next Generation Eu prevede tre assi strategici, digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Le Riforme previste riguardano alcuni asset fondamentali per il Rilancio del Paese e sono: Giustizia, concorrenza, equità, semplificazione, tributi. Il Piano destina al Mezzogiorno il 40% delle risorse disponibili pari a 82 mld di Euro.
Il 2022 rappresenta l’anno Crocevia per l’Italia, una Mole di Risorse così imponente non ci sarà mai più, la Garanzia della Caduta a terra e della moltiplicazione dei risultati necessari per trasformare l’aumento del Debito pubblico nella creazione di ricchezza Privata, passa dalla credibilità che soltanto un uomo come Mario Draghi può assicurare ad un’infinità di Interlocutori Istituzionali ed Economici. La Maggioranza che lo sostiene al Governo non può frantumarsi in
sterili Rapporti muscolari che si stanno consumando nell’Elezione del Capo dello Stato, bisogna tutelare una Riserva della Democrazia Italiana rappresentata dall’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, pena una deriva che rischia definitivamente di Travolgere la Classe politica.

Felice Caristo

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