La Vicenda della dichiarazione di decadenza per mezzo stampa della candidatura del Candidato alla Segreteria Regionale del pd Mario Franchino rappresenta un paradosso di quello che dovrebbe essere un partito che del Metodo Democratico dovrebbe fare la propria Ragione di esistenza.
Si arriverà all’acclamazione di un Segretario Regionale e di un Assemblea Regionale senza nessun dibattito e senza nessuna possibilità di illustrazione ed eventualmente integrazione di qualche punto di Mozione alternativa.
Ormai si confonde la Democrazia popolare con il Plebiscito, il concetto di elezione che richiede un minimo di Competizione almeno da consentire quanto meno alle idee che come in tutte le Democrazie esiste, sé c’è un minimo di dialettica democratica garantita dalle minoranze o almeno da una minoranza. I Laburisti dem e i Riformisti non volevano minimamente mettere in discussione la ripartenza di un partito uscito quanto meno poco attrattivo da anni di Commissariamento, ma proprio perchè ormai è da anni che in Calabria gli Organismi democratici sono stati avocati in un’ unico Organismo era necessario favorire un Confronto che tenesse in considerazione le varie sensibilità che non siano espressione solo dei ‘ Potenti’ del Partito ma anche dei militanti della Comunità Democratica.
Mi rendo Conto che ancora si Confonde il metodo democratico sancito dall’ articolo 49 della Costituzione a cui si deve ispirare l’organizzazione interna di un Partito Democratico, con il Centralismo Democratico di derivazione Stalinista dove in maniera Piramidale chi è al Vertice della Piramide determina l’elezione e l’organizzazione di tutti gli Organismi, senza possibilità non di dissentire ma neanche di discutere ed eventualmente proporre qualche integrazione migliorativa alla Mozione principale. Sono un militante che per principio ha sempre osservato e difeso le Mozioni molto spesso di minoranza, perché scevri da logiche di falso unanimismo o unitarismo, ma soprattutto a differenza delle Mozioni onnicomprensive che sono invece animate da divisioni correntizie fatte con il bilancino che poi a cascata vanno a determinare il riposizionamento di altri livelli Istituzionali elezioni dei Segretari Provinciali e relative Assemblee Provinciali e dei Segretari delle Unioni Cittadine e dei Segretari di Circolo nei Comuni più Grandi.
La logica delle Agorà Democratiche luoghi aperti dove si contaminano le Competenze è stata Sostituita dalla mancanza di circolazione delle Idee e dal bavaglio non nei confronti di chi, voleva cambiare gli equilibri di potere del partito Regionale, ma ha cercato soltanto di dare un Contributo di effervescenza e di libertà.
Altro che catarsi rispetto al passato, o di raggiungimento dell’ Everest della Politica, sembra invece come ha scritto quello che doveva essere il nostro Candidato alla Segreteria Regionale Mario Franchino il passaggio da un Commissariamento imposto ad un Commissariamento leggittimato, ma sempre di commissariamento si tratta.

Felice Caristo tesserato pd

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