Con oltre 320 Comuni con meno di 3000 abitanti con una mancanza di Progettisti con Specializzazioni specifiche non
presenti nemmeno in Regione Calabria, e con tempi contingentati entro il 2026 bisogna far cadere a terra le Risorse del Piano di Ripresa e Resilienza pena l’ennesima occasione perduta di una Regione la Calabria particolarmente colpita oltre che da una Crisi Economica anche da una emorragia demografica con una popolazione predominante di anziani e tanti giovani ormai sempre meno incoraggiati. Queste Risorse inoltre devono invertire un paradigma nel nostro modo di misurare gli indici di Successo, non soltanto partendo dalla crescita quantitativa della Ricchezza, ma dal miglioramento della qualità della Vita di chi abita la Calabria dalla cosiddetta Riconversione Ecologica dal miglioramento dei servizi alla persona, da un rapporto con la Salute non più basato sulla centralità degli Ospedali, ma su una Riorganizzazione della Medicina del territorio, che in una Regione la Calabria dove la maggioranza della popolazione anziana vive nelle aree interne diventa indispensabile.
Centrale nella utilizzazione di queste Risorse sono i Comuni in Calabria fortemente indebitati con la non possibilità per alcuni di poter accedere a personale specializzato che riesca velocemente a presentare progetti cantierabili secondo parametri misurabili con l’utilizzo di altre Variabili. Tante volte in questa nostra amata ma travagliata terra di Calabria non riusciamo a portare avanti Riforme Indispensabili come per esempio la Fusione o la Conurbazioni di Comuni che hanno Vocazioni Territoriali Contermini e ci facciamo sempre persuadere dalla difesa di identità di Campanile che poi non consentono di riuscire ad inserirsi in Vantaggi Competitivi generati dal Innescare Economie di Scala. Si discute o ci si accapiglia su Falsi Problemi trascurando le questioni di Fondo, non riusciamo tante volte a rapportarci con pratiche innovative di Democrazia deliberativa e partecipativa come quella Sperimentata dall’Unione Europea che Coinvolge nei
Processi decisionali non soltanto gli eletti ma anche i Veri Protagonisti della Società, mentre ad altri livelli Istituzionali si tende sempre ad essere chiusi ed autoreferenziali. Questa schizzofrenia Istituzionale di un Sistema a multilivello che non attua il Principio della Collaborazione Istituzionale ma quello del Conflitto Istituzionale, nella nostra Regione è ulteriormente accentuato da una nostra attitudine a non fare Rete, che ormai in un mondo dove sei forte quando riesci a fare massa critica e sei debole quando non riesci a trovare sintesi ed unità d’intenti, questa è la maledizione che genera divisioni e non Ritardo di Sviluppo, ma mancanza di cambiamento nel misurare e parametrare la crescita in base a criteri di Sostenibilità. Forse in Calabria siamo ancora in tempo.

Felice Caristo

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