PENTONE –  Porta il volto e la toccante interpretazione delle allieve e degli allievi della scuola  di Teatro “Enzo Corea” della sede di Pentone la performance teatrale “Quelle come noi” – ideata e diretta da Pasquale Rogato – che è andata in scena nel cuore del borgo in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una occasione per riflettere sugli aspetti culturali di un fenomeno che nel nostro Paese arriva a far contare un femminicidio ogni tre giorni. La scena è subito di un gruppo di ragazze che rappresentano vittime di violenza, con il volto tumefatto e una catena legata al polso che rappresenta quel rapporto d’amore malato che negli anni le ha legate, e non riescono più a sciogliere. Camminano, passeggiano un quarto d’ora per le vie del borgo di Pentone come se fossero degli spiriti: passano nella quotidianità della gente e tra l’indifferenza  delle persone, che magari si soffermano a guardarle, si chiedono cos’è successo ma non riescono a dare un aiuto. Quando, con lo stesso segno di violenza sul volto e al polso una cetra, si posizionano in un unico cerchio nel quale si tengono attraverso le catene, le ragazze iniziano a recitare il testo che ciascuna di loro ha scelto autonomamente. Un momento molto coinvolgente che – a causa della pioggia – si è svolto nella chiesa parrocchiale di San Nicola. Al centro di questo cerchio c’è una bambina che stringe in mano un peluche: ascolta lo sfogo di queste donne che hanno subito violenza e alla fine corre ad abbracciarle dicendo loro che ce la faranno perché l’unione e l’amore sono  più forti della violenza e dell’orco. Ad assistere alla scena e allo sfogo ci sono due ragazzi, due uomini: alle  ragazze dedicano la poesia di Frida Kahlo “Ti meriti un amore”. “Mentre gli uomini dedicano questa poesia le donne si levano la catena e la gettano a terra: è voluto, il fatto che siano loro a togliersi le catene da sole e non siano l’uomo o un’amica, perché solo con la loro voglia possono decidere di continuare a vivere – spiega Rogato -. Nell’ultima parte sono stati letti i dati delle vittime di violenza. La nostra è stata una forma di teatro-denuncia: una riflessione a far sì che se ne parli, perché se ne deve parlare. Perché quello che è successo pochi giorni fa alla Camera con il Ministro alle Pari opportunità, Bonetti, che ha illustrato la proposta di legge contro la violenza sulle donne davanti a solo otto parlamentari la dice lunga su come siamo indietro su questo tema”. Un applauso sentito, quindi, a Raffaella Mirielli, Alice Greco, Nicole Merante, Francesca Merante, Francesca Pullano, Giuseppe Sirianni, Luca Rotella, Gaia Paonessa, Angelica Gigliotti, Luisa D’Antonio, Rebecca Cerreto e Benedetta Mirielli.

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