Riceviamo e Pubblichiamo. I sottoscritti Antonio Pellegrino e Fabrizia Caridi, con la presente, rassegnano le dimissioni dal coordinamento del Partito democratico del circolo di Soverato. Poco più di un anno fa siamo stati chiamati a guidare il circolo per traghettarlo al congresso che è ormai alle porte, pertanto riteniamo esaurito il nostro compito e decadute le ragioni stesse del nostro mandato. Abbiamo operato in una congiuntura assai complessa, segnata dalla pandemia, che ha fortemente condizionato l’azione politica. Pur tuttavia abbiamo cercato di far sentire la nostra voce, privilegiando l’esame dei problemi del nostro territorio rispetto ai meri calcoli politici. Abbiamo, inoltre, affrontato due
importanti scadenze elettorali: le elezioni amministrative e quelle regionali, e in entrambi i casi abbiamo raggiunto risultati più che soddisfacenti sul piano del consenso ottenuto dai candidati da noi sostenuti. Non è stato, però, per nulla facile agire in seno a un partito che, in Calabria, palesa non pochi problemi e che, a tratti, rammenta una satrapia, vanificando sistematicamente le occasioni di reale e democratico confronto. La gestione delle candidature per le elezioni regionali non ci ha convinto e lo abbiamo detto a chiare lettere. Non abbiamo condiviso la strategia perseguita dai vertici, volta a scatenare una lotta fratricida fra i potenziali candidati a rappresentare il territorio in cui operiamo e portatrice di divisioni e rancori. Tali divisioni hanno svilito la campagna elettorale del Pd, che non si è per nulla concentrata sui contenuti e sulle proposte alternative al centro destra, il quale ha infatti stravinto con uno scarto ancor più significativo rispetto a quanto successo alle scorse elezioni regionali. Ancora oggi non vi è stata occasione per analizzare la sconfitta e non abbiamo notizie di assunzioni di responsabilità da parte di chi ha ricoperto ruoli chiave nella gestione del partito regionale e ha, di conseguenza, contribuito non poco alla débâcle. Sentiamo la necessità di concederci una pausa di riflessione, per cercare di trovare ancora una volta delle motivazioni che ci consentano di continuare a impegnarci in questo partito, sebbene non sia un’impresa semplice. Sappiamo bene che avremmo potuto fare di più, siamo umani e come tali perfettibili, ma abbiamo cercato di fare il possibile, pur sempre senza protervia, nel massimo rispetto degli interlocutori e degli avversari e, a differenza di altri dirigenti del partito, ben più importanti di noi, senza mai rinunciare alla buona educazione e recare offesa ad alcuno.

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