«Viviamo con senso di responsabilità e di dovere». Nel giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il parroco di Amaroni don Roberto Corapi fa una profonda riflessione, auspicando come di consueto la civiltà dell’amore. «Oggi è un giorno particolare di preghiera – afferma l’arciprete – giornata storica di vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale. Il 4 novembre si ricorda l’armistizio di Villa Giusti e il rientro degli italiani nei territori di Trento e Trieste per il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Il 4 novembre terminava la Prima guerra mondiale, e per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria, il 4 novembre 1921, ebbe luogo la tumulazione del milite ignoto nel sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con un decreto del 23 ottobre 1922 il 4 novembre fu dichiarata festa nazionale». Don Roberto sottolinea che «in questa giornata si ricordano in modo speciale tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di patria e di attaccamento al dovere». «Quanti morti, quante anime belle che hanno creduto e hanno difeso la nostra amata patria! Il nostro presidente Mattarella ha parlato di “dolore silente e raccolto che unì in quel momento il Paese con rinnovata speranza nel futuro”. Mattarella parla di dolore silente, di comunione e di speranza per il futuro. Poi rivolgendosi alle forze armate parla di responsabilità, di coesione e senso del dovere. Un messaggio per noi, per voi nuova generazione». Dunque, l’appello di don Roberto. «Viviamo anche noi – afferma – vi prego, quel senso di responsabilità nelle nostre cose anche più piccole. Senso di responsabilità nelle piccole e nelle grandi cose della vita. Senso di responsabilità per tutte le agenzie educative. Se siamo responsabili a scuola, in parrocchia, nei luoghi di lavoro che sono luoghi di missione, in famiglia, faremo grandi cose. Preghiamo oggi per tutti questi eroi piccoli e grandi. Ogni nome che viene pronunciato oggi davanti al monumento a loro dedicato è fatto di storie personali, di dolore, di speranze, di sogni. Ogni nome e cognome rappresenta la nostra famiglia, i nostri antenati; racconta il dolore dell’ultimo giorno della vita per difendere la patria ciò che siamo». «Ogni nome e cognome – conclude don Roberto – diranno a noi stamattina: sì alla pace e all’amore e mai, mai più la guerra o le guerre che spesso creiamo intorno a noi. Sì ad una nuova civiltà quella dell’amore!».

Carmela Commodaro

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