La Reumatologia è un ambito della Pediatria in continua evoluzione: la diagnosi delle patologie reumatologiche ha da sempre rappresentato una sfida per il pediatra e il ritardo diagnostico è un handicap che le caratterizza. Proprio la pandemia ha posto al Pediatra e al reumatologo Pediatrico altre sfide correlate al manifestarsi di nuove e insidiose forme morbose e il confronto tra esperti provenienti da tutta Italia diventa un punto di ripartenza nel percorso che può portare a fronteggiare nuovi scenari, proprio da Catanzaro. E’ questo lo spirito con cui si è aperto questa mattina il Settimo convegno di Reumatologia Pediatrica in Calabria, organizzato dalla dottoressa Maria Cirillo Responsabile della Unità Operativa Semplice di Reumatologia Pediatrica dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria, all’Hotel Guglielmo di Catanzaro. A partire dalle 9 dopo i saluti di rito delle Autorità, del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi di Catanzaro, dottor Vincenzo Ciconte, del Direttore del Dipartimento Materno-infantile dottor Salerno e del Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria dottor Raiola, si è entrati nel vivo dell’aggiornamento. Tra gli argomenti sul tavolo del confronto nella prima giornata articolata in tre sessioni, ci saranno temi come la diagnosi genetica delle nuove malattie auto in fiammatorie, la Malattia di Kawasaki, le Sindromi Sclerodermiche, il ruolo delle Vitamina D nella gestione delle patologie reumatologiche, Ipertensione polmonare in età pediatrica, l’approccio step up e step down nell’Artrite Idiopatica Giovanile. “Sembrava quasi impossibile poter organizzare un convegno in presenza, ci eravamo abituati ai webinar. Ma ci siamo riusciti e lo facciamo discutendo di un settore molto delicato come quello della Reumatologia Pediatrica – ha esordito la dottoressa MariaCirillo -. E’ molto bello ritrovarsi e avviare una riflessione articolata tra i massimi esponenti della reumatologia pediatrica in Italia: dal professore Angelo Ravelli, al professore Rolando Cimaz che è il presidente della società italiana di Reumatologia pediatrica, alla dottoressa Insalaco del “Bambin Gesù”; e ancora la dottoressa Giani dal “Meyer” di Firenze e da Padova la dottoressa Martini che si occupano rare patologie reumatologiche. Qui in Calabria, grazie alla collaborazione del dottor Raiola e del dottor Salerno abbiamo realizzato un ambulatorio di Reumatologia pediatrica dove vengono trattati questi pazienti. Questo convegno vuole essere proprio una dimostrazione di quanto la collaborazione con le scuole di eccellenza di Reumatologia sia fondamentale per contenere la migrazione sanitaria”. Dell’importanza di limitare la migrazione sanitaria che continua a penalizzare i piccoli pazienti ha parlato proprio il dottore Giuseppe Raiola, Direttore dell’unità operativa di Pediatria dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, che nel suo saluto ha sottolineato la necessità di recuperare un confronto in presenza proprio per “dare la speranza della ripresa. Gli eventi scientifici in presenza favoriscono un confronto costruttivo nella individuazione di possibili soluzioni nel settori interessati ai nostri interventi – ha detto ancora – quell’azione operativa e incisiva nelle problematiche che come nel caso della Reumatologia pediatria sono in continua evoluzione. La dottoressa Cirillo ha il merito di aver raggiunto questo obiettivo con una sana incoscienza, spingendoci verso una agognata normalità”. “Stiamo costruendo un confronto molto utile – ha esordito il professor Rolando Cimez -. Finalmente ci ritroviamo in presenza dopo aver operato a lungo in modalità webinar e questo ci consente di esporre sia dei dati che delle idee con l’interazione che è fondamentale quando si parla di forme così rare di patologie. Quando si lavora in rete è fondamentale condividere le novità tecnologiche o le diagnosi con le metodologie e i nuovi esami di laboratorio per arrivare a parlare di terapie molto avanzate: e oggi possiamo riavviare questo circolo virtuoso”. La dottoressa Insalaco, chiamata a relazionare sulle actinopatie infiammatorie, ha messo in evidenza proprio come attraverso la relazione in presenza ha potuto richiamare l’attenzione su un gruppo di patologie di nuovissima generazione, arrivando a scandagliare “i vari meccanismi che le attivano; dall’immunodeficienza all’autoimmunità, all’allergia e all’auto infiammazione che insieme determinano dei quadri nuovi e complessi. Per me è un grande piacere portare la mia esperienza all’attenzione dei colleghi ed essere ritornata a Catanzaro”. Anche la dottoressa Martini, che ha relazionato nella terza sessione sulle sindromi sclerodermiche, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al convegno catanzarese diventato “una importante occasione di scambio e di comunicazione tra esperti, e meno esperti: quella in presenza è sicuramente una formula più proficua e più efficace. La diffusione del Covid ha diminuito le occasioni di controllo in presenza anche nel nostro ospedale, sviluppando l’utilizzo della cosiddetta telemedicina. Ma per fortuna stiamo tornando a ritmi ordinari”. La dottoressa Giani, pediatra del “Meyer” di Firenze, vede con grande ottimismo la possibilità di fare congressi in presenza proprio per la possibilità di approfondire con domande la presentazione di casi clinici e diagnosi. “A distanza si perde la percezione dell’interlocutore, sebbene riconosciamo che la telemedicina ci ha permesso di affrontare quello che è stato un periodo davvero buio”. La dottoressa Giani ha relazionato sui “principali vasculiti in età pediatrica”. Oggi la giornata conclusiva: a partire dalle 9 sono previste altre due sessioni ed importanti interventi e la lettura magistrale dedicata agli effetti del covid sui giovani e le loto famiglie.

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