In data 6 agosto l’Inps ha diramato una circolare tesa a specificare che il governo non ha finanziato il fondo per coprire i casi di malattia legata alla quarantena covid disponendo di conseguenza per il periodo gennaio – giugno 2021 il recupero da parte dell’ente delle somme legate agli eventi di malattia classificati come quarantena covid per il periodo succitato. I lavoratori e/o le aziende dovranno di conseguenza restituire in termini economici una parte della retribuzione ed il ricalcolo della contribuzione legata al periodo di malattia. Un fatto grave ed incomprensibile sotto diversi punti di vista. Il primo fa riferimento al fatto che tale disposizione non è coerente rispetto al fatto che l’attuale governo ha protratto lo stato di emergenza fino a dicembre 2021. Come si fa a sostenere che lo stato d’emergenza covid-19 durerà fino a dicembre e nel contempo non finanziare casi di malattia strettamente legati alla quarantena che è strumento di prevenzione contro la diffusione del virus? Inoltre la circolare Inps del 6 agosto è un provvedimento che ha efficacia retroattiva. In termini pratici ad agosto lavoratori ed aziende apprendono a posteriori come verrà normato il semestre che parte da gennaio e finisce a giugno. La quarantena non è una scelta dei lavoratori o delle aziende pertanto occorre che lo Stato chiarisca se confermare l’eventuale obbligatorietà della quarantena. Diversamente è inevitabile pensare che ancora scelte politiche schizofreniche ricadano impropriamente sui lavoratori e sulle aziende creando una perdita di salario importante in un periodo economicamente tutt’altro che semplice. Per tali ragioni la nostra Organizzazione a livello nazionale sollecita il governo a prevedere le coperture finanziarie per le assenze legate alla quarantena covid-19 per l’intero 2021.

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