Il patrimonio paesaggistico, storico e artistico della Calabria continua a essere sotto attacco, perché non difeso e valorizzato come si dovrebbe. Esprimo la mia piena solidarietà e vicinanza a chi lavora per il Parco archeologico di Sibari che, pochi giorni fa, è stato colpito di nuovo da un incendio, dopo quello di metà luglio che dai campi confinanti si era esteso fino al parcheggio di Parco del Cavallo, e ha distrutto un intero filare di pini. Il 20 agosto, all’alba, le fiamme sono tornate a incendiare una vecchia baracca di proprietà del Parco di Sibari nella zona Prolungamento Strada, lungo la SS 106 di fronte al Parco del Cavallo. Un manufatto costruito a fine anni ’90, che avrebbe dovuto ospitare il personale di vigilanza durante l’apertura al pubblico. Questa è una delle tante, purtroppo, contraddizioni di questa terra: da un lato c’è chi lavora perché l’Unesco riconosca patrimonio comune e universale questi luoghi preziosi, dall’altro c’è chi volutamente danneggia queste ricchezze inestimabili al soldo di quella economia criminale che prova a radere al suolo la Calabria. Quando le cittadine e i cittadini di Calabria ci manderanno al governo di questa terra, investiremo denaro adeguato nella prevenzione e valorizzazione dell’arte e di madre natura.

Indietro