La scrivente O. S. ritiene nel pieno rispetto dai principi della  norma costituzionale che alla polizia giudiziaria vada restituita  maggiore iniziativa e  maggiore  autonomia nelle scelte operative. Al fine di  garantire  maggiore   efficienza ed efficacia  nella  attività  di  prevenzione e contrasto ai fenomeni : mafia, criminalità organizzata e microcriminalità, il  segretario Generale Provinciale Ettore Allotta Sindacato di Polizia P.N.F.D.  fa  appello  al Presidente del Consiglio Draghi e alla Ministra Cartabia nonché  ai  Parlamentari  di tutti gli schieramenti politici,   perché  il  servizio  degli operatori delle Forze di Polizia venga valorizzato sotto i diversi profili:  professionale,  morale, culturale, economico  e sia loro   riconosciuto  il diritto di vivere   fra la gente  in condizioni di pari dignità,  dignitosamente alla stregua di ogni lavoratore. In tale ambito il rapporto Polizia Giudiziaria – Pubblico Ministero –  va certamente ridisegnato tenuto conto che le maggiori disfunzioni in termini di indagini spesso  sono riconducibili a scelte unilaterali, non sorrette da adeguata esperienza  operativa. Non si può  invero sottacere sul fatto che nel rapporto di gerarchia funzionale ( polizia giudiziaria – pubblico ministero )   così come statuito  dal Codice di rito – quotidianamente –    operatori di polizia con variegate esperienze professionali spesso non vengono ascoltati – adeguatamente –   perché il destinatario deputato a ricevere e valutare il materiale della polizia giudiziaria,  per mera  forma mentis e culturale si pone su un piano diametralmente opposto.   Rispetto alla invocata  riforma  delle norme  di cui  all’ art. 55 c.p. p., tale da rilanciare concretamente   l’attività della  Polizia Giudiziaria,  si fa  appello alle forze parlamentari  di non sopravvalutare il potere “CONTRATTUALE “  della  magistratura  atteso che  lo scontro  in atto   (  ved. caso PALAMARA)  è animato –  fortemente –  dalla eccessiva politicizzazione che ha portato alla frantumazione e divisione in correnti politiche quando invece la Carta Costituzione  stabilisce che  il  giudice deve essere terzo e imparziale. Allotta- conclude sostenendo con fermezza “la polizia giudiziaria non sia più alle dirette dipendenze della magistratura”

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