È di questi giorni la notizia del suicidio di un giovane originario di Soverato, ove vive la madre attualmente, ma residente a Torino.
“Quelle menti chiuse con la bocca aperta”. Questo scriveva Orlando sul suo profilo social e probabilmente si riferiva agli stessi fatti appena accennati al padre ed a qualche amico circa una sua preoccupazione, forse una minaccia. Orlando, diciottenne, si è suicidato a Torino. La mamma lo aspettava a Soverato per le vacanze estive. Non oso immaginare il dolore, sarebbe impossibile, struggente. Le indagini aperte dal P.M. di torino, D.ssa Antonella Barbera, per omofobia e bullismo ora parlano di istigazione al suicidio. Non è il caso del nostro paese per fortuna ma in realtà, anche l’Italia, come altri Stati è indietro nell’affermazione e nella tutela delle libertà “del comportamento umano”. Esiste nel paese la cosiddetta “Legge Mancino” (L. 25 giugno 1993, n. 205), dal nome dell’allora proponente, il Ministro dell’Interno Nicola Mancino, che costituisce è il principale strumento legislativo offerto dal sistema legislativo italiano contro i crimini d’odio e dell’incitamento all’odio a causa di differenze razziali, religiose ecc.. Il Ddl Zan, dal nome del deputato PD che lo ha proposto, aggiungerebbe all’articolo già citato le seguenti parole: “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità.” Ed andrebbe a estendere l’applicazione della legge anche ai criminid’odio e di incitamento all’odio per i motivi citati in precedenza. In caso di sospensione  condizionale della pena, per gli stessi crimini sarebbero previsti anche i “lavori socialmente utili”.
Il DDL Zan , dopo essere stato approvato nel Dicembre scorso alla Camera dei Deputati, giace  in Senato in attesa della sua approvazione. La guerra ideologica tra forze parlamentari è forte.
l’Italia, stando ad un rapporto pubblicato dall’agenzia europea dei diritti fondamentali, è il  Paese con l’indice di discriminazioni più alto.
Un dato tranquillizza però. E’ la percezione del popolo Italiano perché, si sa, se prima non si ha  la consapevolezza di un problema è difficile affrontarlo. Infatti, secondo un sondaggio Ipsos,  alla domanda: “Secondo lei in Italia il problema della discriminazione su base religiosa, etnica,  colore della pelle o orientamento sessuale…”. Il 54% degli intervistati ha risposto che esiste  oggettivamente e il 30% invece ritiene che sia un tema sollevato da pochi intellettuali, mentre il  13% non ha un’opinione chiara a riguardo.
Si può quindi affermare che la consapevolezza c’è e da qui bisogna partire.
Dobbiamo riflettere e questa triste storia non può che spronarci a dire, seppur nel nostro  piccolo, la nostra sul tema.
A tal proposito ho voluto presentare una proposta di mozione consiliare che ho voluto  intitolare “SOVERATO CONTRO “quelle menti chiuse con la bocca aperta”
L’intento è quello di manifestare la solidarietà alla mamma di orlando ed alla sua famiglia, ma  anche quello di prendere posizione sulla necessità che il ddl Zan sia approvato in Senato in  tempi celeri.
Altresì sarebbe opportuno che l’Amministrazione Comunale valuti la possibilità di costituirsi  parte civile nel futuro procedimento penale a carico di chi sarà individuato quale responsabile  al termine delle indagini in corso.
Dobbiamo andare avanti nelle battaglie contro ogni disuguaglianza, e voglio sottolineare il  senso delle Istituzioni dimostrato dal presidente Draghi quando, ieri in occasione di apposita  domanda circa le intenzioni del Governo in merito alle perplessità sulla opportunità del DDL
Zan ha affermato che: “l’Italia è uno Stato laico” e che il Parlamento ha le sue competenze.
Al Parlamento, dunque, la palla…che si trovi la “quadra” e si approvi la legge, la CIVILTÀ del  Paese ne ha bisogno!
L’auspicio è che domani stesso, in occasione del Consiglio Comunale già previsto per le 18, il  Consiglio stesso si determini e la mozione si possa inserire all’ordine del giorno per una  subitanea discussione.

IL CONSIGLIERE CAPOGRUPPO
avv. Vittorio Sica


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