Il compito della cooperazione è partecipare il più possibile alla vita della collettività, divenirne parte integrante, viverne le difficoltà e i successi. Il presidente regionale di Legacoop, Lorenzo Sibio e il responsabile provinciale Mario Alberti, esprimono profonda soddisfazione per l’applicazione di un articolo della legge “sociale” forse più inapplicata della storia, ovvero la n. 328 del 2000. L’articolo in questione è il 14, fino al momento soltanto un auspicato progetto di vita riservato alle persone con disabilità, che prevede l’integrazione dell’Ambito socio assistenziale di residenza della persona protagonista dell’intervento, l’Azienda Sanitaria Provinciale, il comune di residenza, l’istituzione scolastica. “E conoscere il volto della persona che sarà protagonista del progetto di vita, e del caregiver, è ulteriore fonte di soddisfazione – affermano Sibio e Alberti -. La legge 328 risale a ventuno anni or sono, ed è una buona legge. Mette al centro le persone, siano esse con disabilità, che è una caratteristica parziale e come tale va percepita, siano esse minori, o famiglie. Richiede una forte assunzione di responsabilità da parte dell’ambito territoriale di riferimento, e soprattutto un investimento economico. In un quadro che vede la nostra Regione ultima in classifica nazionale, con 22 euro procapite contro i 432 euro del Trentino Alto Adige in spesa sociale, ciò che avverrà nell’ambito della Locride non è poco, pur non essendo risolutore. Ma può e deve essere apripista per una maggiore attenzione verso le persone con disabilità e le loro famiglie”. “Siamo felici per Simona e Maria Pia, perché grazie a questo intervento, potranno avere ulteriori spazi di vita e serenità che dovrebbero essere scontate in un Paese civile – affermano ancora i vertici di Legacoop Calabria -. Paese che ancora, purtroppo, prevede che le cose debbano essere consequenziali non ad una legge che norma il vivere civile, ma alla capacità di lotta di una mamma. Una mamma che oggi ha vinto ed ha vinto anche per chi verrà dopo. Adesso vogliamo intendere aperta una strada che con il concorso di tutti, dalle istituzioni alla cooperazione, possa portare in breve al replicarsi di questo progetto per tutte le persone che ne abbiamo bisogno. Che ne abbiano diritto lo diciamo tutti da ventuno anni”. “Come Lega delle Cooperative ribadiamo la nostra disponibilità, più volte operativamente dimostrata, ad affiancarci alla Comunità ed alle Istituzioni per facilitare ogni processo di benessere per i cittadini più fragili – conclude la nota -. La vita autonoma è un diritto civile, e come tale va perseguito. Venerdì 14 maggio, presso il comune di Gioiosa, mamma Simona firmerà il progetto di vita per la piccola Maria Pia. Sarà una data storica, ma nella misura in cui ogni componente della rete, da adesso in poi, si impegnerà per la risoluzione di ogni problematica di vita di Maria Pia, e di tutte le persone che si trovano in una condizione di vita non totalmente autonoma. Un plauso alle Istituzioni che hanno dato corso ad una legge fin troppo a lungo tenuta nel cassetto”.

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