Oggi, 1 maggio, è la festa del lavoro. Ma il Comune può produrre lavoro? Secondo il consigliere comunale Enzo Zofrea, il Comune di Squillace potrebbe essere produttore di posti di lavoro. La riflessione di Zofrea parte dal «momento particolarmente complicato» che si sta vivendo. «La pandemia da Covid – afferma – ha prodotto e sta producendo lutti, sofferenze e danni incalcolabili alla vita di tutti. E anche se non è facile azzardare previsioni in questo periodo di blocco totale, penso sia opportuno capire a grandi linee quali possano essere le possibilità di ripresa per la nostra città, alla quale l’indotto del turismo potrà dare un contributo importante. L’opinione di stimati esperti è che questa particolare fase storicapossa agevolare la crescita di una quota di mercato di chi desidera scoprire nuovi itinerari culturali per un turismo di qualità. L’identikit del turista post Covid sarà, dunque, quello che privilegerà le piccole destinazioni come la nostra, ed una offerta turistica, opportunamente articolata e integrata, sarà un ottimo strumento per ripartire. È anche facilmente immaginabile che ci sarà una riscoperta dell’Italia e dei luoghi facilmente raggiungibili in macchina». E allora la proposta di Zofrea: «Squillace è sicuramente un borgo strutturalmente splendido, amato da tutti, soprattutto dai nostri emigranti sparsi nel mondo. Ha un patrimonio culturale e paesaggistico che non ha nulla da invidiare a tanti altri comuni dove il turismo è una fonte importante per lo sviluppo economico. Siamo il paese di Magno Aurelio Cassiodoro, Guglielmo e Florestano Pepe, questo territorio è stata la roccaforte del Conte Ruggero, siamo famosi per la nostra ceramica fin dalla Magna Grecia, abbiamo un mare cristallino, ci affacciamo sul mar Ionio e siamo a pochi km dal Tirreno, una zona strategica dal punto di vista dei collegamenti. Il turismo potrebbe rappresentare la sua miniera. Ma affinché si trasformi in una miniera d’oro che produce posti di lavoro, occorre aggiungere al turismo di base (mare, sole e ombrellone) in perenne competizione con qualsiasi cittadina bagnata dal mare, quello di valore (storico, culturale, ambientale)». «Come mai – si domanda Zofrea – non siamo riusciti a sfruttare questi doni di Dio? Non voglio criticare nessuno, il mio è solo un contributo per stimolare la discussione, ma è innegabile che Squillace può dare molto ma molto di più. Attualmente in Italia sono tantissime le piccole realtà locali che stanno cercando, attraverso il recupero del territorio di convertirsi in vere e proprie destinazioni turistiche, scommettendo sulla valorizzazione della propria identità locale e sulle eccellenze locali. Per fare questo, c’è bisogno di un’amministrazione comunale che, attraverso una seria programmazione turistica, una visione e un’idea, sappia raccontare e valorizzare il nostro meraviglioso territorio consentendogli di interagire col resto della Calabria. Un’amministrazione comunale che lavori per creare condizioni favorevoli per attrarre investimenti, promuovendo uno sviluppo, un’offerta turistica e culturale, innovativa e unica. L’uscita dalla​ pandemia non​ sarà una​ passeggiata, ma se vogliamo avere un futuro dobbiamo iniziare a programmare e guardare avanti».

Carmela Commodaro

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