Con riferimento ai capi di imputazione oggetto della imputazione provvisoria per Giuseppe Truglia, di 43 anni, dipendente del consorzio di bonifica Ionio crotonese, e cioè turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e corruzione per un atto contrario ai propri doveri di ufficio, ipotesi entrambe aggravate dalla circostanza agevolatrice dell’attività mafiosa ex art. 416 bis, si registra l’ordinanza emessa dal Tribunale della Libertà di Catanzaro, all’udienza del 19 febbraio e depositata in cancelleria il 22. Lo riferiscono i legali di Truglia, gli avvocati Enzo Ioppoli e Arturo Bova. Con la suddetta ordinanza, sebbene venga confermata la misura cautelare degli arresti domiciliari, il Tribunale della Libertà ha notevolmente ridimensionato la gravità dell’ipotesi accusatoria originariamente formulata nei confronti di Truglia Giuseppe, escludendo non solo l’ipotesi della turbativa negli affidamenti diretti operati dal consorzio di bonifica Ionio crotonese, ma ancor prima l’aggravante agevolatrice della presunta associazione mafiosa. «Un risultato – affermano i due legali – che ci soddisfa solo parzialmente. Aspetteremo di leggere le motivazioni che nei prossimi giorni saranno depositate dal Tribunale della Libertà al fine di argomentare il ricorso per Cassazione che, allo stato delle cose, appare inevitabile».

Carmela Commodaro

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