“Nel corso di questa indagine abbiamo visto un locale di ‘ndrangheta che aveva rapporti privilegiati con cosche potenti di Isola Capo Rizzuto e Crotone.
Abbiamo piu’ volte documentato riti di affiliazioni e riunioni di ‘ndrangheta: i soldi di molte estorsioni nell’alto crotonese finivano nella bacinella. Abbiamo fatto luce su alcuni omicidi ma soprattutto abbiamo trovato le armi per un nuovo omicidio. Siamo stati costretti a intervenire e fare i fermi. Avevano una grande disponibilita’ di armi: vecchi frigoriferi pieni di armi e sotterrati”. Cosi’ il procuratore Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri commentando l’operazione di oggi che ha portato all’arresto di 12 persone nel crotonese a Petilia Policastro e in provincia di Verona, ritenute vicine alle cosche di ‘ndrangheta. Gli investigatori hanno fatto luce anche sull’omicidio di Massimo Vona, avvenuto nell’ottobre del 2018, il cui corpo non e’ mai stato ritrovato. L’uomo, un allevatore, aveva precedenti penali. Gli arrestati sono accusati a vario titolo di: associazione mafiosa, omicidio, estorsioni, usura, delitti in materia di armi, furti, danneggiamenti seguiti da incendio, tutti aggravati dal metodo mafioso.(dire.it)

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