CATANZARO, – “L’operazione ‘Basso profilo’ condotta dalla Procura di Catanzaro è l’ennesima conferma di un sistema perverso e gelatinoso di corruzione tra ‘ndrangheta, massoneria, colletti bianchi, mondo delle professioni e delle imprese, politica”. E’ quanto sostiene il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, in relazione all’operazione “Basso Profilo” coordinata dalla Dda di Catanzaro e dalla Dia. “La ‘ndrangheta, ci dicono le inchieste, a livello nazionale e internazionale ha adottato – prosegue Sposato – un sistema di interlocuzioni e corruzioni con apparati istituzionali, della burocrazia, infiltrando larga parte dei settori della vita pubblica e acquisendo, con proventi illeciti, aziende, appalti, forniture, condizionando settori nei mercati internazionali. È preoccupante l’immobilismo, il silenzio grave della politica nazionale e regionale, dei partiti su quello che oramai si può considerare ‘il caso Calabria’. Una regione che pare non interessi più a nessuno, senza una guida politica, con un ex presidente del Consiglio regionale e l’assessore al Bilancio indagati, con molti comuni sciolti per infiltrazioni mafiose, nel silenzio più assoluto di un Consiglio regionale sciolto che pensa solo a fare nomine e prorogare la propria sopravvivenza riunendosi una volta al mese per interessi personali, cercando di spostare ulteriormente la data del voto. Tutto ciò è vergognoso”. “La Calabria – conclude il segretario generale della Cgil calabrese – soffre una crisi profonda, acutizzata dal Covid, lavoratori in piazza tutti i giorni, imprese alla disperazione, famiglie allo stremo, c’è una rabbia sociale latente, e questi sembrano i suonatori sul Titanic”. (ANSA)

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