Una veduta di Palazzo Chigi dove è in corso un nuovo vertice di governo sul testo del decreto di Agosto, Roma 6 agosto 2020. MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA

Si e’ da poco concluso il vertice tra Governo e Regioni sulle nuove misure di contrasto al Coronavirus che l’esecutivo dovrebbe introdurre da giovedi’. Per l’ok definitivo bisognera’ aspettare proprio giovedi’ mattina, dopo il passaggio in Parlamento previsto per mercoledi’, verra’ convocato un ulteriore incontro intorno alle 10. Durante il vertice odierno, convocato dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia a cui ha preso parte anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si e’ discusso sulle indiscrezioni emerse in questi giorni per cui potrebbe arrivare l’ok definitivo. Quindi, stop allo spostamento tra Regioni, anche gialle, proroga della chiusura per bar e ristoranti alle 18 con divieto di asporto dopo le 18 per i bar e raccomandazione a non ospitare in casa piu’ di due persone, anche nelle zone gialle. Ancora in forse la trasformazione del Paese in zona arancione durante il weekend, che comporterebbe la chiusura di ristoranti e centri commerciali. La misura e’ infatti osteggiata da Italia Viva. Tanti i governatori presenti al vertice, da quello della Lombardia Attilio Fontana – che per l’occasione si e’ presentato con la neo vice e assessore al Welfare, Letizia Moratti che ha rivolto un saluto ai presenti – a quello del Veneto Luca Zaia, quindi, Giovanni Toti della Liguria, Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna, Eugenio Giani della Toscana, Marco Marsilio dell’Abruzzo, Nino Spirli’ reggente in Calabria e Vincenzo De Luca della Campania. Quest’ultimo ha chiesto linee univoche – e dure – per tutte le regioni. Infine, smentita da Speranza e Bonaccini, in qualita’ di presidente della Conferenza delle Regioni, l’ipotesi di far scattare la zona rossa ogni 250 contagi per 100mila abitanti. Secondo questi ultimi una misura del genere incentiverebbe i territori ad effettuare meno tamponi. (Uct/ Dire)

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