Con una solenne celebrazione eucaristica nella chiesa matrice di Santa Barbara il parroco di Amaroni, arciprete don Roberto Corapi, ha dato il via ad una giornata di preghiera e di riflessione intorno alla figura di San Luca di Melicuccà, che visse e morì da monaco eremita nella terra di Amaroni: qui si ritirò in preghiera e in solitudine dopo essere stato vescovo a Crotone e a Santa Severina. Una zona di Amaroni, nella parte alta della cittadina, è dedicata a San Luca. Ogni anno la famiglia Devito-Sestito fa celebrare una santa messa in suo onore. Quest’anno la cosa, piaciuta assai a don Roberto, conosciuto ormai per la sua pastorale di gioia in mezzo alla gente e per il suo amore verso le tradizioni, ha avuto un significato diverso perché il sacerdote ha rivalutato questa figura, raccontando la sua vita e la sua presenza in Amaroni. Dieci anni fa una sacra immagine di San Luca è stata realizzata nella zona che porta il suo nome e dove è stata storicamente certa la sua presenza. Alla presenza del sindaco Gino Ruggiero, della consigliera Patrizia Ruggiero e di tanti fedeli, don Roberto si è soffermato sulla figura di questo monaco santo riflettendo su come tutti noi siamo invitati a «diventare santi così come siamo amando il Signore Gesù più di ogni altra cosa». Al termine della celebrazione Rocco Devito, devoto di San Luca ha ringraziato i presenti a nome della famiglia e portato i saluti e la vicinanza di don Antonio Tarzia, sacerdote paolino originario di Amaroni, presidente dell’associazione “Centro Culturale Cassiodoro”, e del prof . Mario Truglia, lo storico che ha condotto diversi studi sulle opere realizzate da San Luca ad Amaroni.

Carmela Commodaro

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