«È accaduto che mai avremmo desiderato e che pure era prevedibile date le condizioni disastrose della nostra sanità regionale. La Calabria è tutta zona rossa; e non lo è per il numero dei contagi o dei decessi dovuti al Covid”. Lo afferma l’ex sindaco di Amaroni Rocco Devito, attuale responsabile del settore cultura del Nuovo Cdu provinciale di Catanzaro. «È rossa – aggiunge – per l’insipienza di un commissariamento della sanità che dura da 10 anni senza mai riuscire a mettere le cose a posto, che ha saputo solo adottare pericolosi palliativi tagliando spese, sopprimendo ospedali, centri di eccellenza e posti letto, riducendo l’organico dei medici e degli infermieri. È rossa per l’insipienza di un Governo maldestro che nell’emergenza epidemica non ha saputo far di meglio che mandare un incompetente a organizzare la nostra sanità per fronteggiare una seconda ondata epidemica, tanto incompetente da non fare proprio nulla, tranne che percepire un lauto compenso, in tutti questi mesi e di non sapere, per sua stessa ammissione, che fosse suo preciso compito preparare un piano di emergenza». Secondo Devito, in pratica questo Governo ci ha criminalmente abbandonati al caos di una situazione assolutamente ingestibile nell’evenienza che la pandemia nella nostra regione si estenda al livello raggiunto in altre regioni, le quali però sono ben diversamente attrezzate a fronteggiarla. «Nulla è stato fatto da giugno a oggi – sottolinea l’ex amministratore amaronese – per potenziare la nostra sanità in attesa di una probabile seconda ondata di Covid che di fatto si è verificata. Di chi la colpa? Certamente non solo di un commissario incompetente in materia sanitaria, ma anche di chi l’ha nominato, lo ha inviato in Calabria e poi si è disinteressato di dargli delle direttive e soprattutto controllare cosa stesse combinando, oltre che percepire uno stipendio, in tutti questi mesi. E così si è arrivati alla tragicommedia di un Cotticelli che ammette in diretta, ma ahimè tardivamente, la propria inettitudine e alle conseguenti dimissioni. E poi alla ridicola girandola di altre tre inutili nomine proposte dal Governo nell’arco di una settimana (Zuccatelli, Gaudio e Strada) tutte e tre abortite fra dimissioni, rinunce e almeno in un caso il rifiuto per motivi familiari dietro i quali si cela l’ombra di un avviso di garanzia. Lça cosa ormai sotto gli occhi di tutti Italia potrebbe anche apparire comica se non ci fosse ben poco da ridere ma piuttosto da piangere e tremare per le tragiche conseguenze di tanta insipienza sulla salute e la pelle di noi calabresi. C’è da chiedersi se il Ministro della Salute sia anch’egli competente a gestire il proprio dicastero e se sia giusto che delle negligenze del Governo ci troviamo adesso a farne le spese in ogni senso noi. Perché, sia chiaro, se anche per miracolo non dovesse accadere in Calabria quanto si sta verificando in Campania, Lombardia, Piemonte e altre regioni, una cosa è certa e scontata: la già disastrata economia della nostra regione, in conseguenza delle restrizioni imposte a una zona rossa, finirà con il subire un tracollo da cui mai più potrebbe riaversi. Se a questo si aggiungono le sofferenze, i lutti e le lacrime che avrebbe potuto evitare una più oculata tempestiva gestione della nostra sanità, allora ci sarebbe davvero da invocare che si dimetta e vada a casa un governo inetto che ha combinato solo incalcolabili danni alla nazione e alla nostra Calabria».
Carmela Commodaro

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