«Il Governo continua a difendere la più che controversa scelta di dichiarare la Calabria “zona rossa”. Ma, oggi, è altrettanto doveroso ribadire che: se non è stato possibile assumere tutto il personale sanitario necessario; se non sono state utilizzate fino in fondo le risorse economiche disponibili per acquistare le apparecchiature e potenziare il sistema di monitoraggio; se tutto questo è successo, è anche e soprattutto perché i commissari straordinari delle Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria – nominati dal delegato del Governo – non hanno svolto il loro lavoro correttamente».Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.«Neppure noi, proprio come il ministro della Salute Speranza – continua –, amiamo le polemiche. È tuttavia necessario raccontare le cose per come stanno, sulla scorta di atti formali che fotografano al meglio la verità che stiamo raccontando da giorni. Prima di dire che questa situazione è responsabilità della Regione, dunque, è opportuno che i rappresentanti del Governo interroghino la propria coscienza, facciano un passo indietro e accettino, una volta per tutte, quella che ormai è una certezza: il fallimento della gestione commissariale in Calabria. Quella stessa gestione che l’esecutivo Conte, malgrado una forte opposizione interna, si accinge a riproporre».«A brevissimo – prosegue il presidente ff della Calabria –, porterò, nelle sedi opportune, tutti i documenti che attestano la verità dei fatti. Allo stesso tempo, assicuro che non consentirò mai che vengano messi in discussione lo sforzo e la professionalità dei medici, degli infermieri e del personale sanitario e amministrativo della regione. Professionisti eccezionali che, nonostante le tante criticità determinate dalle varie strutture commissariali scelte dal Governo, hanno dato – e stanno dando tuttora – il massimo di se stessi per far funzionare l’intero sistema. Li ringrazio uno a uno».«Sono inoltre certo – conclude il presidente ff – che verrà considerata la disponibilità della Regione a dialogare in maniera costruttiva, e nell’interesse dei calabresi, per individuare un nuovo modello gestionale che non sia in alcun modo sovrapponibile a quello che, da più di 10 anni, ha determinato l’attuale stato di cose. Chiedo pertanto un incontro immediato con il ministro Speranza per risolvere la questione commissariamento, prima che sia troppo tardi».

Indietro