CATANZARO – Si intitola “Figlie do mare” ed è il nuovo singolo di Michele Ligarò, realizzato con il principe della sceneggiata napoletana Antonio Ottaiano. Ligarò è un artista calabrese, maestro di pianoforte con all’attivo un album a livello nazionale dal titolo “L’amore giusto”, con cui ha venduto tantissimo in tutto il mondo e i suoi brani sono stati messi in onda nelle radio italiane ed estere. Nella sua lunga carriera, ha duettato con Albano Carrisi, su Rai 2, ed è stata, come lui stesso afferma, «una delle esperienze più belle che ho fatto. Una vera emozione». Ha cantato con Riccardo Fogli e Sandro Giacobbe. «Ho aperto alcuni concerti in Calabria di Fogli, mentre Sandro Giacobbe lo seguo da quando ero piccolo». Michele è anche il leader della cover band dei Nomadi “Un pugno di sabbia”, con cui ha all’attivo oltre 500 concerti in tutta Italia. Inoltre, ha scritto l’inno calabrese dedicato a San Michele Arcangelo, divenuto virale in tutto il mondo con oltre 100 mila visualizzazioni su Youtube. Per questo inno è stato più volte premiato. «Il primo inno in dialetto calabrese – dice – dedicato a San Michele. Un successone: mi scrivono ancora da tutte le parti del mondo». E, restando in tema religioso, ha scritto un inno a Santa Barbara, in spagnolo, dedicandolo alla città di Alicante, dove ha vissuto per anni e in cui è presente un castello dedicato alla santa. Per questo inno ha gemellato il suo paese d’origine, Cuturella di Cropani, con Alicante. «La mia località – sottolinea – ha 500 abitanti, mentre la città spagnola ne ha 3600 volte in più…». Tornando al nuovo singolo di Michele, arriviamo al 2020, quando, spinto da una immane passione verso la musica napoletana, realizza il nuovo lavoro discografico dal titolo “Nnammurato e Napule”, all’interno del quale è presente, appunto, il brano “Figlie do Mare”, che duetta assieme a Ottaiano, in cui parla delle due realtà di Calabria e Napoli. Un grande successo in pochissimi giorni dalla pubblicazione. «Antonio Ottaiano – rileva Michele – è un grande artista napoletano: lo considerano il principe della sceneggiata napoletana, l’erede di Mario Merola. L’ho conosciuto dopo aver seguito una sua trasmissione televisiva, lo emulavo, fino a conoscerlo personalmente. Parlando con lui a cena è nata questa idea di fare qualcosa insieme. Antonio ha scritto il testo di questa canzone: racconta la storia di due ragazzi, cioè noi due, uniti dalla passione per la musica napoletana. Un brano che invita ad accogliere e a non respingere». Tra i progetti futuri di Michele c’è, quindi, il lancio del nuovo album: «il lavoro parla di me che sono un “diversamente napoletano”, contiene brani inediti e delle cover rimasterizzate e riformulate di grandi pezzi “cult” napoletani. C’è poi un altro progetto con Antonio Ottaiano, che porteremo appena possibile insieme sui palchi e che è, appunto, “Figlie do mare”, raccontando alla gente la mia storia, la sua storia e quella della canzone napoletana. Infine, un appello. «Quest’anno – si rammarica Michele – purtroppo si è suonato pochissimo, si sarebbe dovuto e potuto fare qualcosa di più per la musica, i musicisti e tutti quelli che lavorano in questo settore. Quando ci chiamano per sostenere una causa giusta noi rispondiamo sempre presente; in questo caso, in tempi di emergenza sanitaria, le istituzioni centrali e periferiche si sarebbero dovute ricordare di noi».
Carmela Commodaro

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